Economia e Finanza

Petrolio USA a gonfie vele

Gli Stati Uniti sono diventati il secondo produttore mondiale di greggio e premono l'acceleratore sulle esportazioni

  • 18 marzo 2018, 12:15
  • 23 novembre, 02:10
Per aumentare l'export gli USA devono ancora investire

Per aumentare l'export gli USA devono ancora investire

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Gli Stati Uniti sono diventati il secondo produttore a livello mondiale di petrolio, superati solo dalla Russia ma davanti all’Arabia Saudita. La produzione di oro nero statunitense, 10 milioni di barili al giorno, è in pieno boom e sta scompigliando le carte a livello planetario soprattutto per i prezzi, anche grazie alle tecniche che consentono di estrarre a costi bassi il petrolio di scisto.

A fronte di questo slancio produttivo, Washington ha deciso, già a fine 2015, di abolire il divieto d’esportazione in vigore dal 1975. Lo scorso anno le imprese petrolifere USA hanno esportato in media 1,1 milioni di barili in 37 diversi Paesi. Il Canada rimane il principale mercato ma l’America è riuscita a rosicchiare importanti parti di mercato soprattutto in Asia, tanto che la Cina è diventato il suo secondo miglior cliente.

Secondo gli esperti serviranno però alcuni anni, parecchi investimenti sia per le raffinerie che per le strutture di trasporto (oleodotti e porti in primis) nonché chiare rassicurazioni politiche nel settore dell’energia prima che gli USA siano in grado di esportare maggiori quantità di petrolio e diminuire ulteriormente l’import.

ATS/AFP/Swing

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