C’è uno svizzero che più di altri ha conosciuto la regina Elisabetta II, morta ieri – giovedì – a 96 anni. È Anton Mosimann, chef de cuisine, da anni attivo professionalmente a Londra e che da decenni cucina regolarmente per la famiglia reale britannica.
La RSI lo ha raggiunto per telefono. Mosimann non riesce ancora a parlare della regina al passato. Infatti, quando gli si chiede quali erano i gusti della sovrana, risponde “che lei ama il buon cibo: semplice, onesto ma ben presentato”. Il cuoco, pluristellato, nato a Soletta e dalla carriera internazionale cucina per i Windsor da oltre 40 anni.
Il primo contatto fu con la regina madre, quando venne a mangiare all'hotel londinese dove lui lavorava. Da allora ha cucinato a diversi banchetti per la regina, per Charles, a Buckingham Palace, al castello di Windsor, e altrove. Era chef anche durante il matrimonio di William e Kate. Quindi ha lavorato per quattro generazioni della famiglia reale: “Un grande onore”, ci dice.
In queste occasioni ha passato anche momenti privati in presenza della regina Elisabetta. Sincera quindi la commozione ieri al momento dell'annuncio del decesso.
L'ultima volta che ha cucinato per lei è stato un anno fa, durante una festa privata in una villa. Ma il suo servizio presso la casa reale continuerà anche in futuro, dice il 75enne che nel 2004 ottenne personalmente dalla regina l'Ordine dell'impero britannico, una delle più importanti onorificenze del Regno Unito.
Nel 2004, quando ricevette dalla regina l'Ordine dell'impero britannico
Per Carlo – ormai re, anche se Mosimann è ancora abituato a chiamarlo principe – cucina una volta al mese. Con lui, afferma, ha un ottimo rapporto ed è convinto che proseguirà.
Re Carlo III, al contrario di Elisabetta II, mangia solo prodotti biologici. I gusti, comunque, si differenziano di poco ma Mosimann non vuole entrare nei dettagli: i pasti reali, conferma tuttavia, non sono necessariamente abbondanti. “Preferiscono (i membri della famiglia reale, ndr.) la semplicità, prodotti locali, al meglio verdure coltivate direttamente nei loro orti e carne dai loro allevamenti”.
Il cuoco svizzero conosce oramai nei dettagli i gusti culinari della famiglia reale. E a re Carlo augura il meglio, con la convinzione che sarà un ottimo sovrano.