La testimonianza

“Non so se mio figlio è vivo”

Il racconto di una madre che cerca il figlio mai tornato dal rave party in cui sono morte 260 persone attaccate da Hamas

  • 22 ottobre 2023, 06:50
  • 22 ottobre 2023, 09:15
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SEIDESERA del 21.10.2023: la testimonianza della madre di un ragazzo scomparso dopo l’attacco di Hamas, di Lucia Mottini

RSI Info 21.10.2023, 18:52

  • Keystone
Di: SEIDISERA/RSI Info 

Dopo la liberazione di due ostaggi di nazionalità americana, sono ancora circa 200 quelli in mano ad Hamas nella striscia di Gaza. Tra questi figura Guy Iluz, 26 anni, che non è mai tornato dal rave party in cui sono morte 260 persone, tra cui tutti i suoi amici.

“Sono passate già due settimane dai fatti e fino a oggi non so niente di mio figlio, non so se è vivo, se è morto, o se è stato rapito, non so niente”, è la testimonianza della madre di Guy, Doris Liber, che venerdì si trovava a Ginevra con altri famigliari degli ostaggi a incontrare i vertici del CICR, l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani e la stampa.

Un ragazzo “sensibile e aperto”, spiega ai microfoni della RSI. Il suo mondo è la musica che è anche il suo mestiere. La sera prima era venuto a cena da lei tutto felice e poi era uscito per andare alla festa con gli amici.

L’incubo inizia al mattino seguente con due telefonate strane da parte del figlio: la prima silenziosa. La seconda con frasi sconnesse: le dice che tornerà a casa, sì, tornerà “a finire la sua buona minestra”. Ma è una telefonata dell’ex marito a chiarirle le idee: “Guy è sotto attacco dei terroristi e hanno ammazzato Alon”, il migliore amico del 26enne.

Seguono momenti concitati, il ragazzo perde il telefono scappando dall’auto in cui era con gli amici. Da un altro, fa una chiamata d’urgenza che viene registrata dal servizio di pronto intervento: è ferito a un braccio e sullo sfondo si sentono degli spari.

Le strade sono sbarrate, comincia la ricerca durata giorni negli ospedali e tra i morti, finché notizie di suo figlio giungono in modo inaspettato da un noto canale televisivo arabo: “Ho sentito un responsabile di Hamas che parlava su Al Jazeera e che diceva che mio figlio era morto ucciso da un bombardamento Israeliano”, continua la donna.

Ma le montagne russe non sono finite. Doris è stata subito contattata dalle forze militari, che le hanno detto: “Guardi suo figlio non è scomparso, è un ostaggio, però non possiamo confermare che sia morto, quella che fanno loro è propaganda”.

Propaganda, guerra psicologica: le famiglie degli ostaggi sono prese a tenaglia in questa pazza guerra. “Guy ha 26 anni, è un ragazzo pacifico, non ha fatto la guerra, non ha fatto del male a nessuno, non voglio neanche parlare di tutto il resto, non merita quello che gli è successo”, conclude la madre.

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