“Nonostante una serie di azioni che abbiamo condotto, sabato non siamo stati in grado di generare un allarme sufficiente a sventare l’attacco”. Sono le parole pronunciate lunedì da Ronen Bar, capo del servizio segreto israeliano Shin Bet. Una presa di posizione che è un’ammissione di colpa per non essere riuscito a impedire l’offensiva di Hamas nella Striscia di Gaza. Attacco che va avanti da sabato 7 ottobre. “Come responsabile dell’organizzazione, la responsabilità è mia. Ci sarà tempo per le indagini. Ora noi combattiamo”, ha detto Ronen Bar.
Il valico di Rafah è rimasto chiuso
Lunedì gli occhi sono stati puntati principalmente sul valico di Rafah, al confine con l’Egitto. In mattinata l’emittente ‘al Arabiya’ aveva diffuso la notizia che il passaggio fosse stato riaperto sia per permettere di consegnare gli aiuti ai palestinesi nella Striscia sia per consentire ai cittadini stranieri di lasciare l’enclave palestinese. L’apertura della frontiera, però, non è avvenuta. Sempre lunedì, il Ministero della difesa israeliano ha dato ordine di sfollare 28 comunità che risiedono a ridosso del confine con il Libano. Questo a seguito degli attacchi delle milizie di Hezbollah di cinque postazioni militari.
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Nel frattempo, la situazione umanitaria nella Striscia si fa di ora in ora più drammatica, gli ospedali sono al collasso e circa la metà della popolazione si è spostata verso sud. A mancare sono beni di prima necessità, come pure medicinali ed energia. Nonostante ciò, il governo israeliano ha smentito la notizia di un cessate il fuoco con Hamas. I bombardamenti sono quindi proseguiti durante la giornata. Il bilancio attuale vede più di 2’800 palestinesi morti e almeno un migliaio di dispersi. I soldati israeliani ad aver perso la vita sono finora 295.
Intensi negoziati diplomatici
Il numero di ostaggi in mano ad Hamas è invece di 199. Il rilascio di questi ultimi e l’apertura dei corridoi umanitari sono i punti centrali dei negoziati che il segretario di Stato USA Antony Blinken sta portando avanti in questi giorni. Questo lunedì è infatti tornato in Israele dopo essersi recato in vari Paesi del Medio Oriente. Dal canto suo, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha affermato che “occupare nuovamente Gaza sarebbe un errore”.
Sempre sul fronte diplomatico, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si riunirà a mezzanotte (ora svizzera). Si esprimerà anche su un cessate il fuoco immediato e l’invio di aiuti all’interno della Striscia proposti dalla Russia.
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