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11/9, l’inizio della guerra al terrore

I volti dell'11 settembre (4): incontro con J.D. Gordon, per anni portavoce al Pentagono durante la Presidenza G.W. Bush

  • 9 settembre 2021, 23:05
  • 20 novembre, 19:42
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11 settembre, il ricordo di J.D. Gordon

Telegiornale 09.09.2021, 22:00

Di: Massimiliano Herber (con Mark Yates) 

11.9.2001 – 11.9.2021. Sono passati vent’anni dagli attentati terroristici negli USA che hanno fatto 2’977 vittime. A New York, a Washington, in un campo della Pennsylvania. Per ricordare l’anniversario di uno spartiacque nella storia contemporanea, le cui conseguenze arrivano sino a oggi, il Telegiornale propone una serie di ritratti americani: “i volti dell’11 settembre”.

Chi ha vinto la Guerra al Terrore?, si interroga in copertina l’edizione di settembre di Foreign Affairs e il silenzio che negli Stati Uniti ogni volta precede la risposta alla domanda fa comprendere l’imbarazzo e lo smarrimento con cui parte del paese vive il ventesimo anniversario dell’attacco terroristico all’America.

L’11 settembre 2001 J.D. Gordon era alla base della Marina militare alle Hawaii. Fu svegliato nel cuore della notte e quel giorno capì “era iniziata una guerra”. Una guerra e almeno due conflitti militari. In Afghanistan dall’ottobre 2001, in Iraq dal marzo 2003. “Good wars”, “guerre giuste”, come si soleva dire all’epoca, che Gordon una volta divenuto portavoce al Pentagono ha sempre difeso e ancora oggi difende, pur con le ambiguità che ne hanno avolto le motivazioni. “Ho lavorato con il Segretario alla Difesa Rumsfeld al Pentagono – spiega al Telegiornale - e lui soleva ripetere che ci sono “cose che sappiano, non sappiamo, sappiamo di non sapere o non sappiamo di non sapere (n.d.r. la teoria del “non è detto che quello che non sappiamo non sia vero”)).

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J.D. Gordon è stato portavoce al Pentagono dal 2005 al 2009

L’America oggi è diversa da quella post 11 settembre. Il senso dei conflitti iniziati in nome della libertà e della democrazia è andato perso, sia tra i Repubblicani sia tra gli ettori Democratici. “Gli Stati Uniti sono un luogo diverso, spesso a causa dell’11 settembre – spiega Gordon – Siamo cambiati e anche l'attenzione al terrorismo è diversa oggi”.

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George W. Bush quando fu avvisato dell'attacco alle Torri Gemelle

Salutando l’addio all’Afghanistan
il presidente Joe Biden ha detto che si tratta della “fine di un’era, un’era di grandi interventi militari”, ma l’ex portavoce del Pentagono e consigliere di Donald Trump è scettico: “Eventi come l’11 settembre, spiega, mostrano come la dottrina in politica estera può cambiare in un giorno negli Stati Uniti. Sarebbe stato così con il Presidente Trump e varrà anche per Biden”.

Un TG20 speciale per l’anniversario

Sabato 11 settembre, il Telegiornale delle 20.00, andrà in onda in edizione speciale condotta da Roberto Cattaneo, più lunga del solito, in occasione dell’anniversario degli attentati suicidi coordinati contro obiettivi civili e militari degli Stati Uniti (World Trade Center, Pentagono e Capitol Hill) del 2001. Lo schianto dei quattro aerei dirottati causò direttamente la morte di 2'977 persone (più i 19 terroristi) e negli anni successivo provocò altre decine di migliaia vittime a causa delle sostanze inalate alle Torri Gemelle e della guerra globale al terrorismo islamista ancora in corso.

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