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11/9, nel nome del fratello

I volti dell'11 settembre (3): il racconto di Ken, fratello di uno dei passeggeri del volo UA 93, e della speranza che il gesto eroico a bordo di quel volo ha ridato agli USA

  • 8 settembre 2021, 23:15
  • 20 novembre, 19:43
04:05

11 settembre, il volo 93

Telegiornale 08.09.2021, 22:00

Di: Massimiliano Herber (con Mark Yates) 

11.9.2001 – 11.9.2021. Sono passati vent’anni dagli attentati terroristici negli USA che hanno fatto 2’977 vittime. A New York, a Washington, in un campo della Pennsylvania. Per ricordare l’anniversario di uno spartiacque nella storia contemporanea, le cui conseguenze arrivano sino a oggi, il Telegiornale propone una serie di ritratti americani: “i volti dell’11 settembre”.

Quel martedì di settembre per Ken era un normale giorno di servizio. Ricorda le immagini viste alla centrale di polizia della torre nord in fiamme dopo lo schianto del primo aereo, poi esce in pattuglia e spegne il telefonino. Quando lo riaccende, non solo il mondo è cambiato, ma anche la vita della sua famiglia. A bordo del quarto aereo dirottato dai terroristi c’è il suo fratello maggiore Louis, detto “Joey”.

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Louis “Joey” Nacke

“Joey” è uno dei 37 passeggeri a bordo del volo United 93. Tratta Newark - San Francisco, durata del viaggio cinque ore e mezza, ma dopo tre quarti d’ora dal decollo l’aereo è dirottato. I terroristi di Al Qaeda vorrebbero dirigerlo contro la Capitale, la Casa Bianca o il Campidoglio, non si sa, ma i passeggeri saputo quel che è accaduto a New York si organizzano e decido di ribellarsi a quel destino. “
Un gesto eroico”, dice commosso Ken, “
che ha permesso che noi potessimo continuare a vivere come fosse il 10 settembre 2001”.

Ken Nacke.JPG

Ken Nacke

  • RSI

Parlando del fratello e di quel giorno, Ken si accalora e si emoziona. Si inorgoglisce parlando del senso di responsabilità ereditato dal padre e dal fratello e del sacrificio di “Joey” e degli altri passeggeri. Si commuove e poi trattiene le lacrime quando ricorda la tristezza del papà – morto poche settimane dopo l’11 settembre – che non riusciva ad accettare la morte del figlio (“Senseless
, insensato morire così”, diceva).

Dettaglio UA93.JPG

Raccontare di “Joey”, perpetuare la memoria del fratello e dei passeggeri del volo 93, dice Ken, gli ha permesso di accettare quello che è accaduto. Il giorno del ventesimo anniversario dell’11 settembre tornerà a Shanksville in Pennsylvania, nel campo dove precipitò il Boeing e dove oggi – anche grazie ai fondi che Ken ha aiutato a raccogliere – è stato costruito un memoriale. Un ricordo di chi ha “
ha dato la vita per gli altri”. Uno slancio ideale che, a vent’anni di distanza, nell’America oggi può sembrare un po’ offuscato.

Un TG20 speciale per l’anniversario

Sabato 11 settembre, il Telegiornale delle 20.00, andrà in onda in edizione speciale condotta da Roberto Cattaneo, più lunga del solito, in occasione dell’anniversario degli attentati suicidi coordinati contro obiettivi civili e militari degli Stati Uniti (World Trade Center, Pentagono e Capitol Hill) del 2001. Lo schianto dei quattro aerei dirottati causò direttamente la morte di 2'977 persone (più i 19 terroristi) e negli anni successivo provocò altre decine di migliaia vittime a causa delle sostanze inalate alle Torri Gemelle e della guerra globale al terrorismo islamista ancora in corso.

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