Le proteste contro la scelta di Donald Trump di spostare da Tel Aviv a Gerusalemme la sede dell’ambasciata statunitense hanno provocato il primo morto a Gaza e continuano non solo in Palestina, ma anche in altre nazioni. Venerdì nei pressi della linea di demarcazione con Gaza l’esercito israeliano ha ucciso a colpi d’arma da fuoco un ragazzo che contestava il riconoscimento di Gerusalemme quale capitale dello Stato ebraico. Fonti non confermate parlano di un altro manifestante colpito a morte dai soldati d’Israele.
La collera generata dallo spostamento dell’ambasciata statunitense si è diffusa anche in Pakistan, con migliaia di persone scese in piazza dopo la preghiera del venerdì. La rabbia si è diffusa pure in Siria, con centinaia di dimostranti che hanno protestato nella regione di Idlib e in varie località attorno ad Aleppo. Anche in Turchia la gente si è accalcata in strada per manifestare contro la decisione di Trump, ad Istanbul come ad Ankara, decisione duramente criticata pure dal presidente Recep Tayyip Erdogan.
ATS/AFP/Reuters/EnCa