Martedì il Parlamento europeo ha votato a favore della concessione di un prestito fino a 35 miliardi di euro all’Ucraina, da finanziare con i profitti dei beni russi congelati in Europa.
Il testo è stato adottato con 518 voti favorevoli, 56 contrari e 61 astensioni. “La Russia deve pagare per la distruzione dell’Ucraina”, ha dichiarato la relatrice della votazione, l’eurodeputata svedese Karin Karlsbro (Renew, Liberali). “Sostenendo l’Ucraina, investiamo nella nostra sicurezza”, ha dichiarato dal canto suo il rumeno Siegfried Muresan (PPE, Democratici cristiani). Circa 280 miliardi di euro di beni russi sono stati congelati nell’UE dopo l’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca.
Non sono mancate le voci ostili alla scelta. Il deputato francese Thierry Mariani (Patrioti per l’Europa, estrema destra), invece, ha denunciato un prestito “imposto dalla Commissione (europea) per mantenere in vita uno Stato che era già pieno di corruzione molto prima della guerra”.
Il Consiglio dell’UE, l’organo che rappresenta gli Stati membri, aveva già dato il via libera il 9 ottobre. Deve ancora dare l’approvazione finale prima che i primi pagamenti vengano effettuati all’inizio del 2025.
Dopo l’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022, sono stati congelati nell’UE asset russi per un valore di circa 280 miliardi di euro, di cui circa il 90% in Belgio, sede del deposito internazionale di fondi Euroclear. Si prevede che questi beni generino tra i 2,5 e i 3 miliardi di euro all’anno, che potrebbero contribuire ad armare l’Ucraina e a finanziare la sua ricostruzione post-bellica.
I Paesi del G7 avevano concordato un prestito globale fino a 50 miliardi di dollari (circa 45 miliardi di euro) all’Ucraina, finanziato dagli interessi generati dagli asset russi congelati.
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Telegiornale 21.10.2024, 12:30