A causa del sovraffollamento dovuto all’affluenza record di decine di migliaia di persone, la manifestazione indetta domenica a Monaco di Baviera contro l’estrema destra tedesca di AfD è stata interrotta.
La polizia ha stimato in “almeno 80’000” il numero di partecipanti alla manifestazione mentre gli organizzatori parlano di 250’000 persone, riferisce l’agenzia tedesca Dpa ricordando che anche ad Amburgo, venerdì, la manifestazione anti-AfD era stata interrotta a causa dell’afflusso imprevisto di almeno 50’000 persone, 80’000 secondo gli organizzatori. Il motivo della sospensione è stata l’impossibilità di garantire la sicurezza visto il numero di partecipanti molto superiore a quello previsto dai piani di sorveglianza della polizia, come ribadito dal primo canale pubblico Ard. Molti manifestanti a Monaco hanno esposto cartelli contro le idee dell’estremismo di destra circa la “remigrazione”, ossia l’espulsione di stranieri di etnia non-europea, slogan come “Impariamo dalla storia invece di ripeterla” o “Nessuna tolleranza per l’intolleranza”, “AfD - un incubo per la Germania”. La Baviera è una regione conservatrice in cui, come emerso dalle elezioni regionali dell’ottobre scorso, quasi sette elettori su dieci hanno votato per partiti conservatori (come la Csu, che ha raccolto il 37,0%), di centro-destra (i “liberi elettori”, 15,8%) o estremisti (l’Afd scelta dal 14,6% dei votanti).
Appelli in una quarantina di città
Gli appelli a radunarsi domenica sono stati lanciati in circa quaranta città, tra cui Berlino, appunto Monaco e Bonn, oltre che in piccoli centri. Anche a Dresda, capitale della Sassonia, roccaforte del partito anti-migranti e anti-sistema Alternativa per la Germania (AfD), è stata organizzata una manifestazione. A Colonia gli organizzatori hanno stimato una folla di 70’000 persone domenica, mentre a Brema la polizia ha stimato la presenza circa 45’000 manifestanti nel centro.
I motivi della estesa protesta in tutta la Germania
La mobilitazione è stata in buona parte causata dalla rivelazione il 10 gennaio scorso, da parte del media investigativo tedesco “Correctiv”, di una riunione di estremisti a Potsdam, vicino a Berlino. Lì, a novembre, è stato discusso un piano per l’espulsione di massa di stranieri o di persone di origine straniera.
Il Ministro degli Interni Nancy Faeser si è spinta fino a dire alla stampa che l’incontro ricordava “l’orribile conferenza di Wannsee”, dove il 20 gennaio 1942 si tenne una riunione con quindici tra i più alti funzionari pubblici, membri del Partito nazista, ufficiali delle SS, per pianificare lo sterminio degli ebrei in Europa. Tra i partecipanti c’erano un esponente del movimento identitario radicale, l’austriaco Martin Sellner, e membri dell’AfD. Sellner ha presentato un piano per rispedire in Nord Africa fino a due milioni di persone - richiedenti asilo, stranieri e cittadini tedeschi non assimilati - secondo quanto riportato da Correctiv. Il movimento anti-immigrazione ha confermato la presenza dei suoi membri all’incontro, ma ha negato di aver appoggiato il progetto di “rimpatrio”.
Tali rivelazioni hanno scosso la Germania in un momento in cui l’AfD sta guadagnando costantemente terreno nei sondaggi, a pochi mesi dalle tre importanti elezioni regionali nell’est del paese, dove le intenzioni di voto per il partito di estrema destra sono ancora più alte che altrove.
Notiziario delle 17:00 del 21.01.2024
Notiziario 21.01.2024, 17:30
Contenuto audio