La situazione a Venezia, dopo la drammatiche giornate di acqua alta, sembra pian piano tornare alla normalità. Ci vorranno ancora tempo, soldi e lavoro, per risanare completamente la situazione. Ma sicuramente lunedì i veneziani hanno tirato un respiro di sollievo, quando finalmente addirittura alcuni forni sono potuti essere riaccesi e anche il pane fresco e tornato alla laguna.
L'acqua ha rovinato moltissimi utensili e accessori per la casa
I campanelli delle scuole sono tornati a suonare per i ragazzi, i supermercati hanno riaperto e Veritas ha ricominciato a fare la raccolta di spazzatura porta a porta, soprattutto della miriade di elettrodomestici ormai fuori uso, che i cittadini sono costretti a buttare.
Non si può dire che i veneziani restino con le mani in mano. La consigliera comunale Francesca Rogliani ha chiamato alcuni grossisti di elettrodomestici per chiedere se hanno merce da dare a Pellestrina, forse l'isola più colpita. Elettricisti e tecnici si sono inoltre, mossi tutto il giorno per la città con previsioni di lavorare fino a notte fonda.
I danni maggiori, quelli alle fondamenta, ha spiegato il prefetto, si potranno quantificare solo fra qualche mese. E per questo è importante "mantenere l'attenzione alta" e "non spegnere i riflettori" perché "Venezia è patrimonio dell'umanità e non solo un Comune del Veneto", ha concluso.
A Venezia si contano i danni
Telegiornale 14.11.2019, 13:30