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Alta tensione Iran-USA

I pasdaran iraniani hanno annunciato il sequestro di una petroliera degli Emirati. Trump annuncia l'abbattimento di un drone di Teheran

  • 19 luglio 2019, 00:53
  • 22 novembre, 21:38
01:04

Notiziario 22.00 del 18.07.2019

RSI Info 19.07.2019, 00:20

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Nuovo capitolo di quella che assomiglia sempre più ad una nuova "guerra delle petroliere" sullo sfondo delle tensioni fra l'Iran e gli Stati Uniti. Da una parte le Guardie della rivoluzione iraniane (pasdaran) hanno annunciato di aver sequestrato una petroliera degli Emirati nelle acque iraniane vicino allo Stretto di Hormuz (che era stata data per dispersa domenica), dall'altra il presidente statunitense Donald Trump ha reso noto che la portaelicotteri Uss Boxer ha distrutto un drone iraniano che si era avvicinato a circa un chilometro dalla nave da guerra USA, sempre nello stretto di Hormuz.

La scorsa settimana la Gran Bretagna aveva detto che motoscafi dei pasdaran avevano cercato di bloccare una petroliera di Londra, mentre gli USA accusano Teheran per i sabotaggi di sei navi cargo e petroliere avvenuti nella regione tra maggio e giugno. Affermazioni che Teheran respinge.

Per far fronte ai ripetuti incidenti, Washington propone ai Paesi alleati di dare vita ad una forza navale congiunta che, come durante la guerra fra Iran e Iraq negli anni Ottanta, garantisca la sicurezza delle rotte marittime.

In controtendenza con questi preoccupanti sviluppi, il presidente iraniano Hassan Rohani e il suo omologo francese Emmanuel Macron, che nelle ultime settimane si è messo alla testa degli sforzi diplomatici per cercare di salvare l'accordo sul nucleare del 2015, sono tornati a parlarsi al telefono per la seconda volta in meno di due settimane.

L'Iran, ha affermato Rohani, è deciso a "tenere tutte le porte aperte" per mantenere in vita l'intesa. Ma allo stesso tempo ha chiesto ai Paesi europei di "accelerare i loro sforzi" per contrastare gli effetti sulla Repubblica islamica delle pesantissime sanzioni varate dal presidente americano Trump dopo che, nel maggio del 2018, decise di uscire dall'accordo.

ATS/M. Ang.

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