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Argentina, un anno di Javier Milei

Il presidente celebra i suoi primi 365 giorni di mandato, definendo le sue politiche contro l’inflazione e il debito pubblico “il più grande aggiustamento nella storia”

  • 10 dicembre 2024, 18:57
  • 10 dicembre 2024, 21:57
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Argentina: un anno di Javier Milei al Governo

SEIDISERA 10.12.2024, 18:00

  • Keystone
Di: ATS/AFP/gf 

Il presidente argentino Javier Milei, leader ultraliberista, celebra il primo anno del suo mandato, caratterizzato da politiche economiche drastiche per combattere l’inflazione e il debito pubblico. Tuttavia, queste misure hanno comportato significativi costi sociali, sollevando interrogativi sulla sostenibilità del suo modello.

Bilancio economico del primo anno

Le politiche di Milei hanno ridotto l’inflazione mensile media dal 17% del 2022 al 3-4% nel 2023, con un minimo del 2,7% in ottobre. Nonostante questi progressi, l’inflazione annua rimane al 193%, una delle più alte al mondo. Tra le principali misure adottate spiccano tagli ai sussidi, riduzione della spesa pubblica e una stretta sulla massa monetaria. Milei ha definito le sue politiche “il più grande aggiustamento di bilancio della storia”, sostenendo che fossero necessarie per stabilizzare l’economia, nonostante i costi sociali.

Impatto sociale

Le riforme hanno avuto un forte impatto sulla popolazione. La svalutazione nei primi giorni del peso argentino del 52% e il calo dell’attività economica hanno causato la perdita di circa 260’000 posti di lavoro, sia nel settore pubblico sia in quello privato. La povertà, secondo i dati del primo semestre, è salita al 52,9%, un livello che non si registrava dai primi anni 2000, dopo la crisi economica del 2001. L’amministrazione contesta l’accuratezza di questi dati, sostenendo che la situazione stia già migliorando, ma il livello di disagio sociale rimane elevato.

Supporto e tensioni

Nonostante le difficoltà, Milei mantiene un consenso stabile: circa il 45-50% degli argentini approva la sua gestione. Tuttavia, un sondaggio di ottobre rivela che il 65,7% della popolazione percepisce un aumento di violenza politica e intolleranza, accentuato dalla retorica polarizzante del presidente e dalla sua strategia comunicativa “diretta”.

Prospettive per il futuro

Milei ha dichiarato l’intenzione di proseguire con le sue riforme nel 2025, stimando una ripresa economica significativa con una crescita stimata al 5% dopo una recessione del 3,5% prevista per il 2024. Eppure, rimangono dubbi sulla capacità dei settori più colpiti – pensionati, lavoratori informali, sanità, istruzione e cultura – di sostenere i sacrifici richiesti. A livello internazionale, il presidente rafforza il suo legame con Donald Trump, recentemente rieletto negli Stati Uniti, e con altri leader conservatori. Milei prosegue nella sua campagna contro il socialismo e il “wokismo”, temi centrali del suo discorso politico.

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