Almeno 20 persone sono state uccise domenica in un attacco israeliano che ha preso di mira una località sciita – Aalmat – in una regione prevalentemente cristiana a nord di Beirut, secondo il Ministero della Sanità libanese.
Un attacco israeliano ha preso di mira anche una casa nel “quartiere di al-Lakkis” a Baalbeck, la principale città del Libano orientale, secondo l’Agenzia nazionale d’informazione libanese (Ani).
Tre soccorritori uccisi ad Adloun
Durante la notte e la mattina di domenica, Israele ha effettuato tutta una serie di bombardamenti su villaggi e località nel sud e nell’est del Libano, dove il movimento Hezbollah è ben radicato, ha aggiunto l’Ani.
Tre operatori di primo soccorso del Comitato sanitario islamico, affiliato a Hezbollah, sono stati uccisi in un attacco israeliano nel centro della città costiera meridionale di Adloun, secondo il Ministero della Salute libanese. Sabato, gli attacchi israeliani avevano già ucciso almeno 20 persone nella parte orientale e 13 in quella meridionale, tra cui sette soccorritori affiliati a Hezbollah e al suo alleato sciita Amal. Sempre secondo il ministero dal 23 settembre sono state uccise in Libano più di 2’700 persone, la maggior parte delle quali civili.
Almeno altri 30 morti nella Striscia di Gaza
Sempre oggi (domenica), la Difesa civile palestinese di Gaza ha annunciato la morte di 30 persone, tra cui 13 bambini, uccise in due attacchi aerei israeliani su due case separate nella Striscia di Gaza.
Un primo attacco nella mattinata ha ucciso “almeno” 25 persone, “tra cui 13 bambini”, nella casa di una famiglia a Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza, e “più di 30 feriti”. I servizi di emergenza palestinesi hanno anche riferito di un altro attacco israeliano contro una casa nel quartiere al-Sabra di Gaza City, che ha causato cinque morti e altri dispersi. “Diversi civili sono ancora sotto le macerie”, hanno dichiarato.
Il bilancio dei morti a Gaza è salito a quota 43’603, di cui 51 nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto su Telegram il ministero della Sanità di Hamas. I feriti sono 102’929, secondo la stessa fonte.
Il ministro israeliano Dermer negli USA
Nell’ambito dei tentativi di raggiungere un cessate il fuoco in Libano, il ministro degli Affari strategici israeliano Ron Dermer è volato negli Stati Uniti ieri sera per incontrare alti funzionari della Casa Bianca, dopo essere stato anche in Russia la settimana scorsa. Lo riferisce Ynet spiegando che negli ultimi tempi delegazioni russe e israeliane hanno avuto colloqui sulla situazione nel nord di Israele, la cessazione delle ostilità con l’Iran e un accordo di cessate il fuoco con Hamas a Gaza.
Sabato alcuni funzionari statunitensi hanno confermato che ci sono progressi nei colloqui per porre fine ai combattimenti tra Israele e Hezbollah: “Le possibilità di una soluzione in Libano stanno aumentando sotto la guida di Amos Hochstein, inviato del presidente Joe Biden, e con l’incoraggiamento del presidente eletto Donald Trump. C’è anche un grande sforzo per realizzare un piccolo accordo sugli ostaggi”, hanno detto. Diverse fonti americane stimano che Trump voglia vedere una soluzione in Libano ancor prima di insediarsi alla Casa Bianca il 20 gennaio.
Qatar, sospesi i negoziati tra Israele e Hamas
Telegiornale 10.11.2024, 12:30