Baltimora, continuano le operazioni di ricerca

Rimangono ancora foschi i contorni dell’impressionante tragedia verificatasi martedì nel golfo di Baltimora, quando, la notte, una nave portacontainer si è schiantata contro un importante ponte cittadino, il Francis Scott Key Bridge, facendolo crollare e gettando veicoli e persone nelle gelide acque sottostanti.

Il quadro si compone a poco a poco con informazioni frammentarie. La Guardia costiera statunitense ha segnalato il crollo della struttura intorno all’1.27 di notte; poco dopo le squadre di soccorso si sono precipitate sopra l’area alla ricerca di sopravvissuti. Secondo gli ultimi aggiornamenti, i soccorritori hanno estratto dall’acqua due persone a metà mattina e sono alla ricerca di altre sei. Un funzionario delle squadre d’intervento, tuttavia, ha definito l’accaduto un “evento di massa ancora in via di sviluppo”: si teme quindi un bilancio più alto.

A questo riguardo il responsabile del Dipartimento dei trasporti del Maryland, Paul Wiedefeld, ritiene che almeno otto persone, appartenenti a una squadra di manutenzione, erano sul ponte al momento dell’impatto. Lo rende noto il New York Times, che riferisce di “ampie operazioni” di salvataggio e perlustrazione effettuate dalla Guardia costiera, con navi ed elicotteri.

Durante le ricerche, inoltre, sono stati ritrovati cinque veicoli finiti nel fiume. Lo ha riferito il capo dei vigili del fuoco di Baltimora, citato dalla CNN.

Stando a quanto riporta il Wall Street Journal, la nave, un mercantile lungo quasi 290 metri, ha presentato diversi problemi tecnici prima di colpire il ponte. Lo suggeriscono alcuni video pubblicati online e analizzati dalla Guardia costiera degli Stati Uniti: le immagini mostrano le luci dell’imbarcazione accendersi e spegnersi ad intermittenza. Pare che la nave abbia riferito problemi di propulsione prima dello schianto, avvertendo le autorità di una possibile collisione.

La nave, identificata come la Dali, era in viaggio verso Colombo, in Sri Lanka, quando ha colpito il ponte. La Synergy Marine Gruop – la società che gestisce la portacontainer – ha dichiarato che l’equipaggio ha adottato l’apposita procedura d’emergenza dopo l’urto e che tutte le persone a bordo sono sane e salve. Il gigante danese Maersk invece, che aveva precedentemente noleggiato la nave, si è detto “inorridito” per l’evento; lo riferisce il WSJ. Il colosso logistico con sede a Svendborg ha registrato un crollo delle quotazioni del 2% al NASDAQ di Copenhagen dopo la tragedia.

Secondo le analisi condotte dal WSJ, il ponte è stato ispezionato l’ultima volta nel maggio 2021 e aveva ricevuto una valutazione “discreta”. Sul tema si è pronunciato anche il governatore del Maryland Wes Moore che, in conferenza stampa, ha fugato qualsiasi problema strutturale del cavalcavia, confermando che era perfettamente a norma.

Il Francis Scott Key Bridge era una delle tre vie per attraversare il porto di Baltimora e gestiva circa 31’000 auto al giorno: 11,3 milioni di veicoli all’anno. Era largo quattro corsie e si trovava a 56 metri sopra il fiume.