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Barcellona ricorda le vittime

Messa nella Sagrada Familia, mentre le indagini proseguono

  • 20 agosto 2017, 13:16
  • 23 novembre, 04:35
Non solo politici, ma anche molta gente comune

Non solo politici, ma anche molta gente comune

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Barcellona ha ricordato questa mattina, domenica, nella basilica della Sagrada Familia, le 14 persone rimaste uccise negli attentati sulla Rambla e a Cambrils.

La cerimonia nella Sagrada Familia per le vittime di Barcellona

Alla messa celebrata dal vescovo della città, il cardinale Joan Josep Omella, hanno assistito il re Felipe, la regina Letizia, il capo del Governo Mariano Rajoy, il presidente regionale Carles Puigdemont, il presidente portoghese Marcelo Rebelo Sousa e il premier Antonio Costa. L'eucaristia era aperta a tutti, c'erano anche i rappresentanti delle comunità musulmane. Nella sua omelia, Omella ha ricordato che queste sono "giornate di lacrime, di molte lacrime, ma soprattutto di grande umanità", visto "il grande sforzo di solidarietà dei cittadini che ha trasformato in una nuova situazione di pace il rifiuto della violenza e del terrore". Appoggiamo "un nuovo stile di convivenza, nel rispetto dei diritti umani, superando le differenze e le esclusioni. Abbiamo dimostrato di essere un popolo che non ha paura". La messa e i canti erano in catalano, l'omelia in spagnolo.

Il capolavoro incompiuto di Gaudì è stato citato nei media come il probabile obiettivo originario del commando entrato in azione giovedì nei pressi di Plaça Catalunya, un'informazione questa che la polizia non è però in grado di confermare. L'esplosione nel rifugio di Alcanar, dove aveva accumulato un gran numero di bombole di gas e dove sono morti almeno in due, avrebbe però costretto la cellula terroristica a cambiare le modalità del suo attacco.

L'appartamento dell'imam di Ripoll, di cui si è persa ogni traccia

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La polizia ricerca ancora il 22enne Younès Abouyaqoub, l'autista del furgone sulla Rambla, e focalizza la sua attenzione anche su Abdelbaky as Satty, l'imam di Ripoll, colui che avrebbe radicalizzato i giovani attentatori, che in maggioranza risiedevano proprio nella cittadina della Catalogna settentrionale. Decine di posti di blocco sono stati predisposti in un gigantesco dispositivo di polizia, in particolare proprio nella zona attorno alla località vicina al confine con la Francia.

pon/ATS

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