Nel 1985 lo storico faccia a faccia tra Mikhail Gorbaciov e Ronald Reagan ebbe luogo in una Ginevra nella morsa del freddo novembrino. Quasi 36 anni più tardi la città sul Lemano accoglierà Joe Biden e Vladimir Putin in un clima decisamente più torrido. Più caldo per le condizioni atmosferiche certo, ma anche in ragione dell'imponente apparato di sicurezza pronto a dispiegarsi per proteggere le due delegazioni. Sono circa 4'000 le persone mobilitate per l'evento, tra polizie cantonali, esercito e polizia federale, ma anche collaboratori d'ogni sorta a livello logistico.
Operazione Diomede
Per definire quest'organizzazione titanica, secondo quanto svelato oggi da Le Temps, la Polizia cantonale ginevrina ha scelto un nome in codice decisamente originale e appropriato: "Operazione Diomede". Il riferimento non è all'eroe della mitologia greca, celebre come guerriero e diffusore della civiltà, bensì alle omonime isole, situato nel bel mezzo dello stretto di Bering.
Un piccolo arcipelago disabitato, ugualmente ripartito tra le due superpotenze. Due isole rocciose dall'alto valore simbolico, poiché mai contese tra Stati Uniti e Russia, al contrario di altre terre emerse. Un messaggio di speranza per una buona riuscita dell'incontro?
Tra climatizzatori e lampadari
Il dispositivo logistico che permettà di accogliere fino a 800 persone, oltre a circa 3'000 giornalisti, limiterà la libertà dei ginevrini. Buona parte delle sponde del lago saranno off-limits, così come buona parte del centro città. Per non parlare delle difficoltà che riscontrerà chi proverà a spostarsi con i mezzi pubblici già a partire da oggi.
L'evento rappresenterà una sfida anche per la RTS, chiamata a offire la copertura televisiva internazionale del vertice con una quarantina di operatori. Una missione complessa, poiché ogni piano potrebbe saltare all'ultimo per qualche modifica del protocollo, generando non pochi problemi di produzione dato che spostarsi per la città nel corso della giornata sarà praticamente impossibile.
Cruciale allora provare a prevedere tutto, come d'altronde si è dovuto fare a Villa La Grange. Giardino rinnovato, ringhiere riverniciate, preziosi libri e oggetti presenti nell'edificio spostati in un deposito securizzato per fare spazio alle necessità dell'incontro tra i due presidenti, ma anche per preservarli da possibili danneggiamenti, magari generati dall'impianto di climatizzazione improvvisato. Su richiesta delle due delegazioni è infatti stato installato un sistema d'aria condizionata malgrado si tratti di un edificio protetto del 18esimo secolo.
Sparita l'argenteria per motivi di sicurezza, pure un lampadario ha subito la legge del vertice Biden-Putin, dovendo essere abbassato perché la sua altezza scontentava una delle due delegazioni.
Ginevra blindata per l'incontro Biden-Putin
Telegiornale 11.06.2021, 22:00