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Biden-Trump, sono ore decisive

I due candidati alla presidenza stanno battendo tutti gli Stati più importanti per conquistare quei consensi che possono fare la differenza

  • 28 ottobre 2020, 10:14
  • 22 novembre, 18:17
01:27

RG 07.00 del 28.10.2020 - La corrispondenza di Emiliano Bos

RSI Info 28.10.2020, 10:11

  • Keystone
Di: AFP/ATS/EnCa 

Quando manca meno di una settimana al voto negli Stati Uniti, i due contendenti alla presidenza, l’uscente Donald Trump (repubblicano) e il candidato democratico Joe Biden, sono impegnati negli Stati chiave per tentare di raggranellare quei voti che potrebbero essere decisivi per l’esito delle elezioni.

Trump ostenta sicurezza, evoca “l’ondata repubblicana” (red wave) che a suo avviso gli consentirà di recuperare terreno e di restare alla Casa Bianca e fulmina chiunque nel suo staff evidenzi dubbi o mostri pessimismo. Tutto ciò benché Biden, l’ex vicepresidente dell’era Obama, resti saldamente in testa in tutti i sondaggi. Deciso a risalire la china il presidente uscente sta girando gli Stati Uniti instancabilmente, al ritmo di tre comizi al giorno.

Biden, dal canto suo, sarebbe in vantaggio quasi ovunque ma lo preoccupa il testa a testa che si profila in Florida, Georgia, Iowa, North Carolina, Ohio e Arizona. L’esponente democratico sa quali siano i rischi di questo sistema elettorale indiretto. E non vuole fare la fine di Hillary Clinton, che quattro anni fa vinse il voto popolare ma, nonostante tre milioni di voti in più, fu sconfitta da Trump che oltre alla Florida riuscì a conquistare anche Stati fondamentali come Pennsylvania, Wisconsin e Michigan. Il dato positivo per l'ex vicepresidente è che in questi ultimi Stati il suo margine di vantaggio resta per ora ampio.

Ma la vera incognita di queste elezioni nell’epoca della pandemia da Covid-19 è il peso del voto anticipato: già un numero record di oltre 64 milioni di americani, secondo i dati dello US Electoral Project dell'Università della Florida, hanno espresso la loro preferenza, di persona o per posta.

"Portare le armi al seggio si può"

Intanto non mancano querelle legate a come gli americani si recano alle urne. Martedì un giudice del Michigan ha bocciato la direttiva del Governo statale che vietava di portare armi da fuoco ai seggi durante l'Election Day di martedì 3 novembre. La Corte ha accolto il ricorso delle associazioni che difendono il diritto di possedere e portare pistole o fucili. Il provvedimento prevede il divieto di portare armi in un raggio di 100 piedi (poco più di 30 metri) dai seggi elettorali e dai luoghi in cui avviene il conteggio dei voti.

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