Una maratona di incontri e colloqui con i vertici politici israeliani, ma alla fine le divergenze di vedute tra Washington e Tel Aviv non sono state appianate, in particolare per quanto riguarda la futura gestione di Gaza. Il segretario di Stato USA Antony Blinken ha incontrato mercoledì, in successione, il ministro degli esteri, il presidente e il primo ministro israeliani.
Dal suo tour diplomatico, era la quinta visita ufficiale dall’inizio del conflitto, lo statunitense ha ottenuto l’assenso di Israele a una visita di una delegazione dell’ONU nel nord della Striscia. In modo che possa vedere da vicino lo stato delle infrastrutture e i bisogni dell’area. La decisione è stata presa dal gabinetto di guerra israeliano al quale ha partecipato lo stesso Blinken.
Molti Paesi della regione, ha detto Blinken in conferenza stampa, sono pronti a investire sulla ricostruzione di Gaza e a sostenere i palestinesi nella loro governance, ma “a patto che ci sia la realizzazione di uno Stato palestinese”.
“Il punto di vista espresso da questi Paesi - ha aggiunto riferendosi alle tappe del suo viaggio nel Medio Oriente - è fondamentale per porre fine una volta per tutte a un ciclo di violenza attraverso la realizzazione dei diritti politici palestinesi”.
Il capo della diplomazia statunitense ha anche nuovamente invitato Israele a risparmiare i civili palestinesi, il bilancio - ha detto riferendosi in particolare ai bambini - è “troppo alto” - nella sua guerra contro Hamas nella Striscia di Gaza. Parole che arrivano nelle stesse ore in cui le Nazioni Unite e le ONG hanno lanciato ripetuti allarmi sulle disastrose condizioni in cui versa la popolazione civile e lamentano difficoltà nel portare aiuto. Blinken ha ribadito al premier Benjamin Netanyahu “il sostegno (americano, ndr.) al diritto di Israele di impedire il ripetersi degli attacchi del 7 ottobre”, sottolineando al contempo “l’importanza di prevenire ulteriori danni ai civili e di proteggere” le infrastrutture civili a Gaza
L’esercito: uccisi 40 miliziani nelle ultime 24 ore
La visita di Blinken non ha interrotto le operazioni militari e i bombardamenti contro Hamas nella Striscia. Le bombe sono cadute la scorsa notte a Khan Younès e Rafah, le principali città nel sud dell’enclave palestinese. L’esercito israeliano ha annunciato che le sue forze hanno ucciso circa 40 combattenti nelle ultime 24 ore nell’ambito di “estese operazioni di terra, inclusi attacchi aerei” a Khan Younès, e che le sue truppe hanno sequestrato armi.
Cameron: “Israele potrebbe aver violato diritto internazionale”
“Israele potrebbe aver intrapreso azioni tali da violare il diritto internazionale a Gaza”. Lo ha detto, sempre martedì, il ministro degli Esteri britannico David Cameron rispondendo alle domande della commissione per gli Affari Esteri della Camera dei Comuni. Il responsabile del Foreign Office si è detto “preoccupato” per la condotta del conflitto contro Hamas e ha precisato di non avere ricevuto indicazioni esplicite su eventuali violazioni.
ll responsabile del Foreign Office ha poi criticato l’accusa del Sudafrica, secondo cui lo Stato ebraico sta perpetrando un genocidio contro i palestinesi nel conflitto, presentata davanti alla Corte internazionale di giustizia dell’Aja. “Non penso che sia utile e nemmeno giusto - ha dichiarato -. Spetta ai tribunali definire il termine genocidio, non agli Stati. La nostra opinione è che Israele abbia il diritto di difendersi”.
Gaza, prosegue l'offensiva israeliana
Telegiornale 09.01.2024, 12:30
Un medico a Gaza
RSI Info 22.12.2023, 18:00
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