Gli intensi attacchi israeliani in Libano di lunedì hanno provocato almeno 558 morti, tra cui 50 bambini e 94 donne, ha annunciato il ministro della Sanità Firass Abiad in una conferenza stampa martedì. L’ultimo bilancio delle vittime di questi attacchi “ha raggiunto i 558 morti, tra cui 50 bambini e 94 donne”, ha dichiarato il ministro, che ha aggiunto che 1’835 persone sono rimaste ferite.
Questo aggiornamento “smentisce tutte le affermazioni israeliane secondo cui i combattenti sarebbero stati presi di mira”, ha aggiunto. “La sfortunata verità è che la stragrande maggioranza, se non tutti, erano persone disarmate nelle loro case”, ha aggiunto il politico. Il ministro ha dichiarato che 16 soccorritori e vigili del fuoco sono stati feriti e che pure un ospedale, quello di Bint Jbeil, nel sud del Libano, è stato preso di mira da un attacco. Si tratta del bilancio più pesante dall’ultima guerra tra Hezbollah e Israele nel 2006.
Intanto oggi, martedì, Israele ha effettuato nuovi attacchi contro obiettivi di Hezbollah in Libano, dopo i tragici bombardamenti di lunedì. Questi nuovi attacchi hanno fatto temere una recrudescenza della guerra nella regione. Tel Aviv ha annunciato di aver colpito “decine di obiettivi di Hezbollah in molte regioni del Libano meridionale”, puntando alle infrastrutture e alle attrezzature belliche del movimento islamista. Il bilancio è di almeno sei morti. Sarebbe stato ucciso Ibrahim Qubaisi, capo dell’unità missilistica di Hezbollah. Secondo il direttore Filippo Grandi, sono stati uccisi anche due membri dello staff dell’UNHCR, l’agenzia dell’ONU per i rifugiati.
“La nostra guerra è contro Hezbollah, non contro il popolo libanese”, ha dichiarato il premier Benyamin Netanyahu, annunciando che i bombardamenti proseguiranno.
Da parte sua, Hezbollah ha rivendicato la responsabilità di nuovi attacchi missilistici contro Israele e ha annunciato di aver preso di mira siti militari vicino ad Haifa, la principale città del nord del Paese, tra cui una “fabbrica di esplosivi” a circa 60 chilometri dal confine libanese, nonché la città di Kiryat Shmona.
I bombardamenti di lunedì, di un’intensità senza precedenti dall’inizio dei combattimenti al confine israelo-libanese nell’ottobre 2023, hanno preso di mira circa 1’600 obiettivi, secondo l’esercito di Tel Aviv, nel Libano meridionale e nella valle della Bekaa, roccaforti di Hezbollah.
È guerra fra Israele ed Hezbollah
Telegiornale 23.09.2024, 20:00