Si manifesta una volta di più sul mare, come spesso capitato in passato, il primo cambiamento concreto nei rapporti tra il Regno Unito e il continente europeo. Dopo l'entrata in vigore della Brexit, alle 23 di ieri, ora britannica (l'ultima imposizione di Bruxelles), i pescatori francesi non possono più accedere alle acque dell'isola anglo-normanna di Guernsey. Ad annunciarlo tra i diversi spunti di cronaca che fanno seguito al divorzio tra Londra e Bruxelles è il ministero dell'agricoltura e della pesca francese, in un comunicato emesso nel corso della notte.
In futuro e fino al raggiungimento di uno degli accordi bilaterali con l'UE che la Gran Bretagna ha deciso di negoziare con Bruxelles, sono previsti solo autorizzazioni individuali le cui procedure saranno messe a punto nel corso dei prossimi giorni.
Le acque britanniche rivestono una grande importanza commerciale per i pescatori di almeno otto stati membri dell'UE, a partire dalla Francia che vi realizza il 30% delle catture e della cifra d'affari. Gli abitanti delle isole del Canale, delle quali fa parte Guernsey, hanno la cittadinanza britannica e anche se il loro baliato non fa parte del Regno Unito, l'isola è comunque dipendente dal punto di visto giuridico dalla Corona britannica.
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