C’è uno scarto “catastrofico” tra l’impegno dei diversi paesi per limitare le emissioni di gas a effetto serra e la riduzione utile a contenere il riscaldamento globale al di sotto dei due gradi. Come denuncia martedì il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente nel suo rapporto annuale, quanto si fa copre “appena un terzo” delle diminuzioni necessarie.
L’accordo di Parigi ha sì incrementato le azioni a favore del clima, ma ad un anno dalla sua entrata in vigore si è ben lontani da quanto bisogna fare per preservare diversi milioni di persone da una vita di miseria. Bisogna quindi implementare con urgenza le azioni a corto termine e rafforzare gli obiettivi a lungo termine. Tutti i paesi sono coinvolti, in particolare quelli del G20.
Per rimanere al di sotto dei due gradi e rispettare così l’obiettivo mondiale, bisognerebbe emettere al massimo 41,8 gigatonnellate di CO2 nel 2030. Nel 2016 queste sono state 51,9 e, se si dovesse persistere con le misure attuali, senza rafforzarle, tra tredici anni si arriverebbe a 52,8 gigatonnellate.
AFP/sulma