La Germania vuole accelerare l'uscita dal carbone. Giovedì, infatti, il Governo tedesco ha annunciato compensazioni miliardarie per i gestori delle centrali, in vista dello smantellamento progressivo delle attività: entro il 2038, infatti, tutti i siti che producono energia elettrica bruciando carbone, dovranno essere chiusi.
La decisone era già stata presa dall'Esecutivo tedesco l'anno scorso. Ma durante un vertice che si è tenuto nella notte tra mercoledì e giovedì, la cancelliera Angela Merkel e i governatori delle quattro regioni tedesche maggiormente coinvolte (Nord Reno-Westfalia, Sassonia-Anhalt, Brandeburgo e Sassonia) si sono accordati per anticipare l'uscita di tre anni, in cambio di compensazioni e misure sociali per i lavoratori del settore. Le sovvenzioni ammontano complessivamente a 40 miliardi di euro.
PP 12.00 del 16.01.20 - La corrispondenza di Walter Rauhe
RSI Info 16.01.2020, 13:18
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Prezzo dell'energia e mercato svizzero, cosa succederà?
"Questa decisione di accelerare l'uscita dal carbone è da valutare positivamente da un punto di vista dello sviluppo sostenibile, quindi della lotta ai cambiamenti climatici", commenta Massimo Filippini, esperto di politica energetica del Politecnico di Zurigo e dell'USI.
Ma attualmente, in Germania, l'energia a carbone rappresenta il 28% delle fonti utilizzate per la produzione di energia elettrica. Che tipo di ripercussioni avrà, questa misura, sul mercato europeo e su quello elvetico? "Ci si può attendere un aumento del prezzi dovuto al fatto che tutta la produzione di queste centrali a carbone verrà a mancare e dovrà essere sostituita in parte con centrali a gas, che hanno costi di produzione superiori, e soprattutto da elettricità prodotta da fonti rinnovabili", spiega Filippini. Se il prezzo dell'energia elettrica sul mercato europeo dovesse aumentare, sarebbe una buona notizia per le aziende svizzere, "perché ne aumenterebbe la competitività".
Tuttavia, potrebbero anche innescarsi dinamiche diverse: "Il prezzo dovrebbe aumentare, a meno che questa uscita dal carbone provochi una riduzione della domanda di certificati di emissioni di CO2, quindi una riduzione del prezzo, e quindi addirittura un aumento della produzione di energia con centrali a carbone in altri paesi europei", precisa l'esperto. Molto, dunque, dipenderà da quanto capiterà sul mercato dei certificati delle emissioni di CO2.