Il premier italiano Giuseppe Conte, in seguito all'emergenza coronavirus, ha annunciato mercoledì la chiusura di tutte le attività commerciali, tranne quelle di prima necessità. Rimarranno dunque aperti, per esempio, supermercati, farmacie, edicole, benzinai, servizi essenziali (banche, poste, assicurazioni) e trasporti mentre dovranno chiudere bar, ristoranti, mense e negozi. Fabbriche aperte ma con misure di sicurezza. Una nuova stretta, dunque, arriva su tutta l'Italia almeno fino al 25 marzo, con l'obiettivo di fermare il contagio.
I malati sono 10'590, i morti 827
D'altra parte i dati non lasciano margine: duemila malati in più in un solo giorno (ma inclusi i 600 che la Lombardia non aveva comunicato martedì per un ritardo nei risultati dei test), stanno a testimoniare che la curva di crescita del coronavirus non si arresta ancora e ora cominciano a chiudere anche i simboli del Paese come gli stabilimenti della FCA a Melfi, Cassino e Pomigliano, o la moda.
I numeri, d'altronde, da giorni confermano che la situazione è seria: ad oggi sono 10'590 i malati, più della metà in Lombardia che ha anche il più alto numero di ricoverati in terapia intensiva, 560 su un totale di 1.028. E i morti sono arrivati a 827 (di cui 617 in Lombardia), altri 196 in 24 ore. I guariti, invece, sono meno del 10% del totale dei contagiati: 1'045 su 12'462.
Le nuove misure
"Questo è il momento di compiere un passo in più, quello più importante. Ora disponiamo anche la chiusura di tutte le attività commerciali, di vendita al dettaglio, ad eccezione di quelle dei beni di prima necessità e delle farmacie. Chiudiamo i negozi”, ha dichiarato Conte.
“Chiudiamo negozi, bar, pub, ristoranti. Resta consentita la consegna a domicilio", ha sottolineato il premier aggiungendo che "restano garantiti i servizi pubblici essenziali tra cui i trasporti e i servizi di pubblica utilità”. Le fabbriche resteranno aperte ma con misure di sicurezza. "Chiudono i servizi di mensa che non garantiscono la distanza di un metro di sicurezza. Restano chiusi i reparti aziendali non indispensabili per la produzione: le industrie e fabbriche potranno continuare a svolgere le proprie attività produttive a condizione che assumano misure di sicurezza adeguate ad evitare il contagio. Si incentiva la regolazione di turni di lavoro, ferie anticipate, chiusura dei reparti non indispensabili", ha detto Conte. “Per avere un riscontro effettivo” di queste misure “dovremo attendere un paio di settimane”.
"Se i numeri dovessero continuare a crescere, cosa nient'affatto improbabile, non significa che dovremo affrettarci a varare nuove misure. Non dovremo fare una corsa cieca verso il baratro. Dovremo essere lucidi, responsabili", ha aggiunto il primo ministro italiano.
Arcuri nominato commissario per il settore sanitario
Conte ha poi sottolineato che nominerà "un commissario che avrà ampi poteri di deroga e lavorerà per rafforzare la distribuzione” di strumenti sanitari. Si tratta di Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia, agenzia nazionale per gli investimenti. "Avrà ampi poteri di deroga, lavorerà per rafforzare soprattutto la produzione, la distribuzione di attrezzature per terapia intensiva e sub intensiva. Avrà anche il potere di creare e impiantare nuovi stabilimenti per la produzione di queste attrezzature".
Il primo ministro Conte aveva già annunciato il 9 marzo l'estensione a tutto il Paese delle misure restrittive già valide per il nord (stop a spostamenti, sport e scuole chiuse fino al 3 aprile).
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