Cinque ceceni sono stati dichiarati colpevoli dalla giuria popolare oggi, giovedì, a Mosca per l'omicidio di Boris Nemtsov, strenuo oppositore di Vladimir Putin ed ex vicepremier ai tempi del Governo Eltsin, assassinato a colpi di pistola nel febbraio 2015 nei pressi del Cremlino.
Il presunto assassino, Zaur Dadaiev, era un militare del battaglione di polizia "Sever", considerato una sorta di corpo di guardia del leader ceceno Ramzan Kadyrov, fedelissimo di Putin. Del commando facevano parte altri quattro uomini, anch'essi processati e incolpati.
Dopo l'assassinio ci sono state diverse proteste
La giuria si è detta contraria ad un alleviamento dell'eventuale condanna decisa dal giudice, per cui nei prossimi giorni potrebbe essere inflitta la pena massima, ovvero l'ergastolo.
I familiari di Nemtsov parlano invece di un "fiasco totale" in quanto il processo non sarebbe riuscito a individuare il mandante dell'omicidio. Secondo le agenzie russe sarebbero pronti a impugnare il verdetto davanti alla Corte europea dei diritti dell'uomo.
AP/ANSA/eb
RG 18.30 del 29.06.2017: il servizio di Silvia Piazza
RSI Info 29.06.2017, 20:23
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