Il premier di Antigua e Barbuda, Gaston Browne (in nome dell'Alleanza dei piccoli Stati insulari minacciati dall'innalzamento del livello del mare), ha affermato alla Cop27 di Sharm el-Sheikh che, già "nella conferenza in corso", "abbiamo chiaramente bisogno di istituire un fondo" per risarcire le "perdite e i danni" causati dai cambiamenti climatici.
"Questo costituirebbe" solo "una modesta garanzia poiché i componenti della nostra coalizione perdono fino al 2% del loro PIL in un solo giorno a causa di un singolo evento meteorologico", ha aggiunto Browne.
Sempre a nome dell'Alleanza "AOSIS" - fondata nel 1990 per dar più voce a questi Paesi nell'affrontare il riscaldamento globale - anche Browne ha chiesto di imporre una tassa sui profitti delle compagnie petrolifere e del gas al fine di finanziare il risarcimento degli Stati del sud colpiti dai disastri climatici. "Nella prima metà di quest'anno, sei società di combustibili fossili hanno generato profitti che hanno superato il costo della copertura dei gravi danni climatici prodotti nei Paesi in via di sviluppo, di circa 70 miliardi di dollari": ha affermato l'esponente dell'Alleanza.
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