Ci sono ancora buone possibilità di trovare sopravvissuti sotto le macerie in Turchia e Siria dove un violento terremoto di magnitudo 7,8 sulla scala Richter ha causato oltre 5'000 morti (oltre 3'500 in Turchia e oltre 1'500 in Siria). Lo sostiene l’esercito svizzero, presente sul posto con 29 uomini. "Quando fa freddo, si è meno disidratati e si resiste più a lungo sotto le macerie rispetto all’estate", ha spiegato il colonnello di Stato maggiore Alessio Marazza, "si può sopravvivere fino a tre-quattro giorni". Ad Adana, in Turchia, dove sono concentrate le ricerche, si trova anche la società svizzera specializzata nei cani di ricerca e salvataggio Redog.
Stato di emergenza
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan nel primo pomeriggio di martedì ha dichiarato lo stato di emergenza per tre mesi nelle dieci province del Sud-Est del paese colpite dal sisma di ieri, lunedì. Nel frattempo, sono state allestiti 102'000 letti e 54'000 tende e fino ad ora sono state estratte vive 8'000 persone. Sono migliaia gli edifici distrutti. Danni sono segnalati anche al porto di Iskenderun (Alessandretta) e tutte le operazioni sono state interrotte.
Esplosione al porto
La situazione in Siria
La situazione in Siria appare particolarmente problematica perché sia le informazioni sia i numeri relativi a vittime, feriti, danni e soccorsi viaggiano su canali paralleli: da una parte il Governo siriano, dall'altra l'opposizione. Proprio quest'ultima ha denunciato che "centinaia di famiglie" sono ancora intrappolate sotto le macerie". Il paese, dopo anni di guerra e instabilità, deve ora fare i conti in questa situazione di emergenza con costruzioni fatiscenti, carenza di ospedali e di medici. Anche il flusso di aiuti delle Nazioni Unite dalla Turchia al nord-ovest della Siria si è temporaneamente interrotto a causa dei danni provocati alle strade e da altri problemi logistici.
Terremoto, continua la ricerca dei sopravvissuti
Telegiornale 07.02.2023, 13:30