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Corea del Sud, il presidente Yoon in manette

Il politico sudcoreano è stato arrestato mercoledì dagli inquirenti, per quella che è un’azione senza precedenti: mai un capo di Stato era finito in prigione nel Paese

  • Oggi, 06:12
  • 28 minuti fa
07:55

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Notiziario 15.01.2025, 06:00

  • Keystone
Di: AFP/EnCa 

Il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol è stato arrestato mercoledì in un blitz degli investigatori, una misura senza precedenti che riflette la crisi politica causata dal suo fallito tentativo di imporre la legge marziale all’inizio di dicembre.

Dopo che un primo blitz si era trasformato in un fiasco all’inizio di gennaio, gli agenti del Corruption Investigation Bureau (CIO) e della polizia sono arrivati in gran numero prima dell’alba nella residenza-fortezza in cui l’ex procuratore si è rintanato per settimane, in un quartiere elegante di Seoul.

Dopo aver dovuto scavalcare il muro di cinta con delle scale, sotto gli occhi di migliaia di sostenitori del leader della destra, la squadra di procuratori ha annunciato di averlo arrestato in piena notte, prima di portarlo nei propri uffici. Mai prima d’ora un capo di Stato era stato arrestato nella Corea del Sud

Il capo di Stato parla alla nazione prima dell’arresto

“Ho deciso di rispondere all’Ufficio per le indagini sulla corruzione”, ha annunciato Yoon in un videomessaggio, aggiungendo di non riconoscere la legalità dell’indagine, ma di sottomettersi ad essa “per evitare qualsiasi spiacevole spargimento di sangue” .

Sospeso dai parlamentari e indagato per “ribellione”, un reato punibile con la morte, Yoon Suk Yeol si era finora sempre rifiutato di dare spiegazioni, spingendo i pubblici ministeri a usare i mandati di arresto per costringerlo a farlo. In base al mandato attuale, può essere tenuto in custodia dalla polizia per 48 ore. Gli investigatori dovranno richiedere un nuovo mandato per prolungare la sua detenzione.

L’opposizione si rallegra per la mossa degli inquirenti

L’arresto di Yoon Suk Yeol è “il primo passo verso il ripristino dell’ordine”, ha commentato Park Chan-dae, leader dei deputati del Partito Democratico (la principale forza di opposizione) in Parlamento. Inizialmente sono scoppiati brevi alterchi fuori dai cancelli della residenza, dove migliaia di sostenitori erano accampati in difesa di Yoon, alcuni dei quali scandivano “Mandato illegale!”

Il 3 gennaio il Servizio di sicurezza presidenziale (PSS), responsabile della protezione dei capi di Stato, aveva bloccato il primo tentativo del CIO di eseguire il primo mandato di arresto contro Yoon. Per la seconda incursione, motivata con un nuovo ordine di arresto, le autorità hanno avvertito che avrebbero arrestato chiunque li avesse ostacolati.

Le squadre del CIO e della polizia hanno dovuto scavalcare il muro di cinta usando delle scale prima di superare i blocchi dei veicoli. Mentre avanzavano, la polizia ha arrestato il leader ad interim del PSS, ha riferito l’agenzia di stampa Yonhap.

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