Il Ministero della Salute egiziano ha annunciato venerdì di aver registrato il primo caso di coronavirus nel continente africano. La persona infettata non è egiziana, ma non se ne conosce ancora la nazionalità. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) è stata informata e il paziente, che non aveva "sintomi", è stato trasferito in ospedale e messo in quarantena.
Il caso ha scatenato la preoccupazione internazionale perché il continente ha un sistema sanitario fragile e dispone di ben pochi laboratori in grado di diagnosticare il nuovo virus misterioso proveniente dalla Cina. L'Africa ha forti legami commerciali con Pechino; l'Egitto, in particolare, aveva sospeso i voli della sua compagnia di bandiera con la Cina dall'inizio di febbraio e circa 300 egiziani sono stati evacuati a febbraio da Wuhan, la città cinese all'epicentro dell'epidemia, e messi in quarantena per 14 giorni.
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Intanto, in Cina, dove si concentra il 99,9% dei decessi registrati nel mondo, il virus ha infettato ufficialmente quasi 60'000 persone e causato 1'367 morti. Finora, solo il Giappone e le Filippine hanno registrato decessi sul proprio territorio.
Secondo la mappa elaborata dalla Johns Hopkins University, a fronte di 1'370 decessi complessivi nel mondo, ci sono stati anche 6'292 casi di guarigione.
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