"Oggi assistiamo all'inizio della fine della crisi in Yemen". Lo ha detto il segretario generale dell'ONU Antonio Guterres sancendo il raggiungimento di un accordo di principio tra le parti yemenite in guerra per lo statuto del porto di Hudayda sul Mar Rosso. La città, secondo quanto stabilito, verrà messa sotto il controllo di una forza militare neutrale e verrà avviata una tregua in tutta la regione.
Il segretario generale dell'ONU Antonio Guterres a Rimbo in Svezia
Hudayda è in mano agli insorti Huthi, considerati vicini all'Iran, ed è da mesi sotto assedio da parte delle forze lealiste yemenite, sostenute dalla coalizione a guida saudita e di cui fanno parte gli Emirati Arabi Uniti.
L'accordo raggiunto comprende anche la città di Taiz, nel sud del paese, uno dei luoghi più caldi del conflitto in corso da anni. Come per il porto della città sul Mar Rosso, anche per la città di Taiz è prevista la creazione di corridoi umanitari che consentano l'accesso ai convogli di aiuti delle Nazioni Unite. Taiz contrariamente ad Hudayda, è sotto controllo lealista, ma da mesi sotto forte pressione militare da parte degli Huthi. L'accordo prevede che gli insorti consentano l'accesso dalla zona nord del paese, sotto controllo degli insorti.
I prossimi passi
Servirà ora un nuovo round di colloqui per definire i dettagli di questo accordo e determinare quale forza neutrale sarà dispiegata eventualmente nel porto strategico.
Secondo i media panarabi, che citano l'ufficio del mediatore ONU Martin Griffiths, la prossima tornata negoziale avverrà a fine gennaio. Non è stato però ancora definito il luogo dell'incontro. Inizialmente era stato indicato il Kuwait, che da anni si propone come paese arabo mediatore e paese ospitante. Le fonti affermano che Griffiths ha chiesto alle parti di indicare le loro preferenze per la sede entro un mese e mezzo.
RG 18.30 del 13.12.2018 - Il servizio di Lorenzo Trombetta
RSI Info 13.12.2018, 19:45
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13.12.2018:Yemen, raggiunto un accordo per una tregua
RSI Info 13.12.2018, 21:52