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Dazi, Pechino “non li approva e non li accetta”

Dura presa di posizione dopo la decisione della Commissione UE di introdurre ulteriori tasse sulle auto elettriche cinesi

  • 30 ottobre, 06:36
  • 30 ottobre, 06:38
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Nella frabrica SAIC a Shanghai

  • Keystone
Di: AFP/RSI Info 

Mercoledì Pechino ha dichiarato di “non approvare o accettare” la decisione della Commissione Europea di imporre ulteriori dazi doganali sulle auto elettriche importate dalla Cina.

Nonostante la contrarietà della Germania, Bruxelles ha deciso di aggiungere alla tassa del 10% già in vigore una sovrattassa fino al 35% sui veicoli a batteria di produzione cinese. La decisione, che si applica per un periodo di cinque anni, è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE martedì sera ed entrerà in vigore mercoledì. La Commissione europea accusa i produttori di questi veicoli di provocare concorrenza sleale.

“Salvaguardare gli interessi delle aziende cinesi”

“La Cina non approva né accetta questa decisione. Ha intrapreso un’azione nell’ambito del meccanismo di risoluzione delle controversie dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC)“, ha dichiarato un portavoce del Ministero del Commercio in un comunicato. “La Cina continuerà a prendere tutte le misure necessarie per salvaguardare con fermezza i diritti e gli interessi legittimi delle aziende cinesi”, ha sottolineato.

La Commissione europea nega per parte sua ogni forma di protezionismo e sostiene di voler ristabilire condizioni di parità con i produttori cinesi, che accusa di beneficiare di massicci sussidi pubblici.

Nonostante le critiche, mercoledì Pechino ha lasciato la porta aperta alle discussioni. “La Cina ha sempre sostenuto la necessità di risolvere le controversie commerciali attraverso il dialogo e la consultazione e sta facendo del suo meglio per raggiungere questo obiettivo. I gruppi tecnici di entrambe le parti stanno attualmente conducendo una nuova fase di consultazioni”, ha dichiarato un portavoce del Ministero del Commercio.

“Ci auguriamo che l’UE lavori in modo costruttivo con la Cina, che segua i principi del pragmatismo e dell’equilibrio e che tenga conto delle principali preoccupazioni dell’altra parte, in modo da raggiungere al più presto una soluzione reciprocamente accettabile ed evitare un’escalation delle frizioni commerciali”

La quota di mercato delle auto elettriche cinesi è esplosa nell’UE, passando da meno del 2% nel 2020 a più del 14% nel secondo trimestre di quest’anno, secondo i dati dell’esecutivo europeo. Nel dettaglio, le tasse aggiuntive ammonteranno al 7,8% per le auto Tesla prodotte a Shanghai, al 17% per BYD, al 18,8% per Geely e al 35,3% per SAIC, secondo un documento finale inviato ai Paesi membri il 27 settembre. Altri gruppi che hanno collaborato fornendo dati per l’indagine di mercato europea dovranno pagare una tassa aggiuntiva del 20,7%, contro il 35,3% di quelli che non hanno collaborato.

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Notiziario 29.10.2024, 20:00

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