Mosca ha confermato martedì mattina di aver compiuto nella notte decine di attacchi aerei e missilistici nell’est dell’Ucraina, confermando così le dichiarazioni del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che lunedì sera aveva sottolineato l’inizio di una grande offensiva da parte delle truppe russe nel Donbass.
L’esercito della Federazione ha allentato da giorni la pressione sulla capitale Kiev e sulla parte ovest del Paese, concentrando gli sforzi bellici nel sud-est, regione già in parte sotto il controllo dei separatisti pro-russi. Missili, riferisce il Cremlino, sono stati lanciati contro non meglio precisati obiettivi militari a Sloviansk, nell’oblast di Donetsk, mentre l’artiglieria ha preso di mira le regioni di Mykolaïv e Zaporizhzhia.
Prosegue nel frattempo l’assedio di Mariupol, città portuale sul Mare di Azov, ora in larga parte sotto il controllo delle forze armate russe. Forze armate che hanno reiterato l’appello agli ultimi soldati ucraini, asserragliati nella fabbrica metallurgica Azovstal, di deporre le armi. L’appello alla resa è stato inoltre esteso a tutti i militari dispiegati nel sud-est del paese, senza però provocare conseguenze.
Perché Mariupol è così importante?
Telegiornale 18.04.2022, 22:00
L'analisi
L'operazione in Donbass è stata definita dal presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy la "battaglia finale" e questo fa pensare che al termine dell'offensiva la guerra - in un modo o nell'altro - potrebbe finire. Ma è davvero così? Lo abbiamo chiesto all'esperto di strategia militare del Centro studi di sicurezza del Politecnico di Zurigo Mauro Gilli, che ha confermato l'intensificarsi dei combattimenti al confine tra i due paesi.
L'analisi di Mauro Gilli
Telegiornale 19.04.2022, 14:30