L’Asia orientale sta fronteggiando una crisi demografica senza precedenti. Recenti dati evidenziano un calo delle nascite nel 2023 che ha toccato minimi storici in Giappone e Corea del Sud, un trend che non risparmia neanche la Cina. Le iniziative per contrastare questa tendenza non hanno finora dato i frutti sperati.
Il Giappone ha visto l’ottavo anno consecutivo di declino demografico, con un calo delle nascite del 5,1%. Un fenomeno che risale agli anni ‘70 e che vede anche il numero dei matrimoni scendere sotto i 500’000 per la prima volta in 90 anni. “La popolazione giapponese potrebbe diminuire del 30% entro il 2070, con gli ultra 65enni che rappresenteranno il 40%”, evidenzia Lorenzo Lamperti, inviato RSI a Taipei. In Corea del Sud, il panorama non è migliore, con un tasso di fertilità di soli 0,72 figli per donna, il più basso al mondo.
Di fronte a questa sfida, i governi asiatici stanno cercando soluzioni creative. Tokyo e Seul hanno elevato il calo demografico tra le priorità nazionali, introducendo sussidi, incentivi fiscali per le famiglie e facilitando l’incontro tra single. Anche la Cina, testimone di un calo demografico dal 2022, ha adottato misure originali, come la distribuzione di biglietti della lotteria a chi si sposa. Tuttavia, i problemi di fondo come l’alta disoccupazione giovanile, i costi elevati per l’educazione e l’alloggio persistono, rendendo queste misure insufficienti.
Un fenomeno che colpisce anche l’Europa
Il problema della denatalità non riguarda solo l’Asia. L’Europa sta pure affrontando un calo delle nascite, con previsioni di una diminuzione della popolazione continentale nei prossimi anni. In Italia, ad esempio, sette giovani su dieci dichiarano di non voler avere figli, spinti da timori per il futuro e dal desiderio di libertà. La premier italiana Giorgia Meloni ha sottolineato come la denatalità sia una sfida cruciale non solo per l’Italia, ma per tutta l’Europa.
Anche in Francia si cerca di contrastare il calo della natalità. Il presidente Emmanuel Macron ha parlato a gennaio 2024 di un “riarmo demografico”, adottando misure come un piano contro l’infertilità e la trasformazione del congedo parentale in congedo di nascita. La Spagna, seppur in misura minore, registra anch’essa un calo delle nascite, dovuto a fattori come il costo della vita e la precarietà lavorativa.
Poker di iniziative per la natalità
Il Quotidiano 24.01.2024, 19:00