Luigi Di Maio, ascoltato venerdì dal premier incaricato Giuseppe Conte, ha condizionato la nascita del nuovo Governo italiano alla realizzazione del programma del Movimento 5 Stelle, di cui è capofila. Così non fosse, l'appena concluso accordo con il Partito democratico per la formazione dell'Esecutivo salterebbe.
Il vicepremier uscente ha in particolare respinto la ventilata modifica del cosiddetti decreti sicurezza promulgati dal già ministro dell'interno nonché ex alleato Matteo Salvini, numero uno della Lega.
Il problema dell'immigrazione è serio e concreto e va affrontato con competenza, nel rispetto delle sensibilità espresse dall'opinione pubblica, ha dichiarato, certo che una buona parte della base approvi il giro di vite in questo senso voluto dal Viminale.
Un ultimatum che il centro-sinistra, per bocca di Graziano Delrio, s'è affrettato a definire inaccettabile.
Italia, continuano le trattative tra Pd e M5S
Telegiornale 31.08.2019, 22:00