La polizia ha perquisito venerdì mattina gli uffici della stazione ferroviaria di Larissa, sequestrando "tutti i documenti che possono aiutare le indagini", ha detto un portavoce degli inquirenti.
Il principale accusato della responsabilità del disastro, avvenuto martedì sera vicino alla città della Grecia centrale, è il capostazione. Nel frattempo proseguono le operazioni di ricerca delle vittime dello scontro fra il treno su cui viaggiavano 352 passeggeri e il convoglio che trasportava merci . I morti recuperati dai rottami sono finora 57.
L'incidente è stato attribuito a un errore del capostazione. L'uomo di 59 anni era stato nominato da pochi mesi, dopo aver frequentato un breve programma di formazione. Davanti agli inquirenti, secondo i media greci, avrebbe ammesso di aver indirizzato il treno sul binario sbagliato. In Grecia, tuttavia, sono in molti a ritenerlo poco più di un capro espiatorio per un sistema che ha mostrato tutta la sua inadeguatezza - in particolare per l'assenza di sistemi automatici e segnali luminosi funzionanti.
E mentre cresce il numero dei morti, aumenta anche la rabbia di famiglie, sindacati e di tutta la società. La protesta è esplosa giovedì in diverse città, e soprattutto ad Atene, dove nel corso di una manifestazione in mattinata ci sono stati scontri tra dimostranti e polizia. In serata, nuovo concentramento davanti agli uffici della società ferroviaria ma soprattutto a Piazza Syntagma, davanti al Parlamento, dove circa 3'000 persone hanno sfidato la pioggia per prendere parte ad una marcia silenziosa di protesta.

Grecia: strage ferroviaria
Telegiornale 01.03.2023, 12:30