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"Divorzio dall'UE costa caro"

I leader europei si compattano contro Londra. Merkel: "Non siamo stati noi a chiedere l’addio"

  • 29 aprile 2017, 20:56
  • 23 novembre, 05:52
"Non c'è nessuna cospirazione contro la Gran Bretagna"

"Non c'è nessuna cospirazione contro la Gran Bretagna"

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L’Unione Europea sembra riprendere slancio proprio grazie a uno degli argomenti che più l’ha messa in crisi negli ultimi mesi: l’uscita della Gran Bretagna. "Voglio sottolineare la straordinaria unità dei 27 leader, le linee guida sono state adottate immediatamente", ha commentato un raggiante Donald Tusk, al termine del vertice straordinario tenutosi a Bruxelles.

Il presidente del Consiglio europeo è anche entrato nel merito della prima fase del negoziato, chiedendo subito a Londra "garanzie e una risposta seria" su come intenda comportarsi con i 3 milioni di cittadini europei presenti nel Regno Unito.

Mostra meno ottimismo Jean-Claude Juncker, che teme una divisione degli Stati al momento della discussione sui temi finanziari: "Sarà difficile mantenere l'unità raggiunta". Il presidente della Commissione europea ha però lanciato un messaggio diretto alla Gran Bretagna, invitandola "a non farsi illusioni", perché c'è un "conto da pagare".

Più sarcastici gli altri capi di Stato europei: "C’è sempre un prezzo da pagare per lasciare l’Unione", ha detto serafico il presidente francese François Hollande, al suo ultimo appuntamento in Europa. Mentre Angela Merkel ha rassicurato: "Non c’è nessuna cospirazione, ma non siamo stati noi a chiedere di lasciare". Più cauto il premier belga Charles Michel, che ha messo in guardia gli alleati continentali sulle "tattiche negoziali" della Gran Bretagna che punteranno a "dividere i paesi".

"Serve uno sforzo di creatività per risolvere la questione irlandese"

"Serve uno sforzo di creatività per risolvere la questione irlandese"

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È molto soddisfatto
Enda Kenny: la questione irlandese è stata messa nero su bianco all’interno delle trattative. Ma il primo ministro d’Irlanda avverte che la situazione presenta "particolari difficoltà", dato che in caso di unione con l’Ulster, quest’ultima diventerebbe automaticamente parte della UE, ma prima sarebbe necessaria
un’approvazione per via referendaria e attualmente "non ci sono le condizioni" per lo svolgimento di tale consultazione.

Le tappe principali del divorzio:

22 maggio Il Consiglio affari generali dell'Unione adotterà il mandato a negoziare.

8 giugno In Gran Bretagna si svolgeranno le elezioni. Solo dopo, il negoziato tra le parti entrerà nel vivo.

Ottobre 2017 Il Consiglio Europeo potrebbe decidere dove traslocare l'Agenzia del farmaco (Ema) e l'Autorità bancaria (Eba), oggi in Gran Bretagna.

Autunno 2018 Data prevista e auspicata per la chiusura del negoziato.

29 marzo 2019 Scadono i due anni previsti dall'articolo 50 per la conclusione delle trattative.

Dal TG20:

reuters/ats/ansa/mamo

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