Decine di migliaia di persone hanno partecipato sabato a manifestazioni nelle maggiori città statunitensi, da Washington a New York, da Chicago a Los Angeles, a un anno di distanza dalla prima marcia delle donne che aveva sfidato Donald Trump all'indomani della sua investitura.
Dimostranti a Los Angeles
I dimostranti, in maggioranza di sesso femminile come nella Grande Mela, hanno brandito cartelli con i vari motivi di malcontento nei confronti della politica dell'inquilino della Casa Bianca, dalla politica migratoria ai diritti delle donne, mai tanto tematizzata dall'avvio della campagna #metoo, passando per la sanità, l'ambiente e i modi del presidente.
È stato lanciato un appello ad iscriversi sin d'ora nelle liste elettorali, in vista della scadenza di novembre in cui i democratici cercheranno di rovesciare gli equilibri al Congresso, così da poter bloccare le mosse di Trump. "Il potere è nelle urne" era lo slogan scelto dagli organizzatori della "Women's March".
A due passi dalla Casa Bianca
Il presidente, dal canto suo, si è fatto beffe delle proteste, twittando che "è un giorno perfetto per celebrare i successi economici" del primo anno del suo mandato.
pon/AFP/Reuters/AP