Il generale Abdourahamane Tchiani, capo delle Guardie presidenziali, è il nuovo uomo forte del Niger. Ad annunciarlo venerdì è stato lo stesso militare con una dichiarazione alla televisione nazionale in qualità di "presidente del Consiglio nazionale per la salvaguardia della patria", la giunta che ha rovesciato il presidente eletto Mohamed Bazoum. Tchiani ha giustificato il golpe con "il deterioramento della situazione della sicurezza" nel Paese minato dalla violenza dei gruppi jihadisti.
Il cambio di regime segue di poche ore l'annuncio che l'esercito ha dato il suo appoggio ai soldati golpisti che mercoledì sera hanno rapito il presidente nigerino. I golpisti hanno accusato la Francia, che ha 1'500 soldati in Niger, di aver violato la chiusura delle frontiere facendo atterrare un aereo militare all'aeroporto internazionale di Niamey.
La condanna di Francia e UE
Nel frattempo, sempre venerdì, Parigi ha fatto sapere che "non riconosce le autorità'' che hanno preso il potere con il colpo di Stato. "Il presidente Mohamed Bazoum, democraticamente eletto dal popolo del Niger, è l'unico presidente della Repubblica del Niger. La Francia non riconosce le autorità scaturite dal golpe perpetrato dal generale Tchiani", si legge in una nota diffusa dal Ministero degli affari esteri. "Ribadiamo nei termini più fermi le richieste chiare della comunità internazionale per un ripristino immediato dell'ordine costituzionale e del potere democraticamente eletto in Niger", sottolinea la diplomazia francese.
A chiedere ai golpisti il rilascio di Bazoum è stato lo stesso presidente Emmanuel Macron, in contatto con il leader deposto che "dice di essere in buona salute e noi non solo vogliamo che venga rilasciato lui ma anche la sua famiglia in tutta sicurezza come prerequisito per il ritorno all'ordine costituzionale", ha riferito Catherine Colonna, ministra francese degli Affari esteri.
Il colpo di Stato in Niger è stato condannato con "grande fermezza" anche dall'Unione Europea che, in una nota diffusa dall'Alto rappresentante Josep Borrell, denuncia il "grave attentato" alla democrazia del Paese in atto e chiede la liberazione del presidente Bazoum. L'UE avverte che ogni violazione dell'ordine costituzionale avrà conseguenze sulla cooperazione tra l'UE e il Niger, compresa la sospensione immediata di ogni sostegno finanziario.
Notiziario 06.00 del 27.07.2023
RSI Info 27.07.2023, 06:14
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