Il Parlamento etiope ha decretato per lunedì, 11 marzo, una giornata di lutto nazionale per le 157 vittime (di 35 paesi differenti) dello schianto avvenuto domenica mattina di un aereo della Ethiopian Airlines. Lo ha annunciato il premier Abiy Ahmed su Twitter. Oltre ai singoli Stati, la catastrofe tocca anche direttamente le Nazioni Unite, che hanno perso una dozzina di collaboratori di diverse nazionalità, in parte diretti a un'assemblea sul tema dell'ambiente. Nessuna vittima svizzera, otto quelle italiane, fra le quali il noto archeologo e assessore regionale alla cultura per la Sicilia, Sebastiano Tusa.
Disastro aereo in Etiopia
Telegiornale 10.03.2019, 21:00
La procura di Parigi ha intanto aperto un fascicolo per approfondire le cause della tragedia, in cui sono periti anche otto francesi, come confermato dal Ministero degli affari esteri. Si tratta di un atto che rientra nelle normali procedure quando dei cittadini transalpini perdono la vita all'estero. Il BEA, l'ufficio di investigazione sugli incidenti aerei, dovrebbe essere coinvolto nelle indagini. Fra i produttori di componenti del Boeing figura anche la francese Safran. Anche la casa produttrice e le autorità statunitensi manderanno i loro esperti.
Il pilota aveva segnalato problemi subito dopo il decollo, aveva chiesto e ottenuto il permesso di rientrare ad Addis Abeba ma non è riuscito nel suo intento. Dopo sei minuti di volo si sono persi i contatti. L'apparecchio era nuovo (consegnato da 4 mesi), il comandante esperto, la manutenzione regolare non aveva riscontrato problemi, le condizioni meteorologiche erano buone.
L'incidente presenta somiglianze con quello di ottobre in Indonesia, dove un velivolo della Lion Air era precipitato in mare uccidendo 189 persone. Anche in quel caso si trattava di un Boeing 737 MAX 8 da poco in servizio, che puntò verso il suolo ad alta velocità. I risultati dell'inchiesta indonesiana non sono ancora stati formulati, ma i tecnici ipotizzano che per un'errata lettura di un sensore, il computer abbia diretto il muso verso il basso e che il pilota non sia riuscito a riprendere il sopravvento. La casa madre aveva inviato una nota alle compagnie indicando come ovviare a questo genere di problema.
C'è però anche una sostanziale differenza: mentre Lion Air aveva riscontrato anomalie nei voli precedenti del velivolo precipitato, Ethiopian sostiene che tutto era in ordine.
Da parte loro, le autorità cinesi hanno decretato lo stop all'utilizzo dei Boeing 737 MAX 8, a partire da lunedì, in attesa di saperne di più sulle cause di entrambi gli incidenti. Gli specialisti invitano invece alla prudenza: troppo presto per trarre qualsiasi conclusione su quanto accaduto domenica in Etiopia e per tracciare qualsiasi parallelismo con lo schianto in Indonesia. Le cause possono essere molteplici.