L’Italia è alle prese con un allarme siccità e la situazione è particolarmente critica lungo il fiume Po, dove da 70 anni le acque non erano mai state così basse. Le regioni, si legge sui media italiani, chiederanno al Governo la dichiarazione dello stato di emergenza, allo scopo di dare priorità all’uso umano e agricolo dell’acqua e per mettere a disposizione risorse finanziarie per la creazione di nuovi invasi. Parte di queste risorse potrebbe provenire dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che prevede un pacchetto di investimenti e riforme.
Nonostante la situazione, lungo il Po si prosegue comunque con l’irrigazione, puntando tuttavia a una diminuzione del 20% dei prelievi per garantire l’afflusso dell’acqua anche al Delta.
Inoltre, il cuneo salino (il movimento di acqua dal mare verso l’entroterra attraverso il sottosuolo, ndr.) ha raggiunto i 21 chilometri. Si tratta di un dato allarmante secondo l’Osservatorio per il Po, poiché quando la portata è troppo debole, l'acqua salata del mare "risale" lungo il corso del fiume, rendendola però inutilizzabile per l'irrigazione. A Pontelagoscuro, nei pressi della città di Ferrara, è stata registrata una portata di 180 metri cubi al secondo, sintomo di uno stato di "estrema gravità idrica".
Navigazione sul Verbano in parte sospesa
Nel frattempo, la società Navigazione Lago Maggiore ha comunicato che da domani, 21 giugno, il servizio è sospeso dall'attracco di Porto Valtravaglia, poiché il livello del lago è troppo basso e quindi i battelli non riescono ad attraccare. Chiusi anche gli scali di Ranco e Ispra.