Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan minaccia il suo omologo americano Donald Trump: "Prima che sia tardi Washington deve rinunciare alla falsa idea che la nostra relazione possa essere asimmetrica e fare i conti col fatto che la Turchia ha delle alternative". E a scanso di equivoci, il leader di Ankara precisa che "il fallimento (da parte statunitense) nell'invertire questa tendenza all'unilateralismo e grave mancanza di rispetto ci porterà a iniziare a cercare nuovi amici e alleati".
Un monito non esattamente diplomatico, lanciato peraltro attraverso una lettera inviata non a caso al New York Times, ovvero il quotidiano che Trump odia di più. Ed è un monito che diviene pubblico dopo una pubblicizzata telefonata tra lo stesso Erdogan e Putin, in cui i due venerdì si sono "felicitati" che i legami economici tra i due Stati procedano in modo "positivo", come la cooperazione nell'industria militare e nell'energia.
Crisi tra Turchia e USA, le minacce di Erdogan
Telegiornale 11.08.2018, 22:00
Una cooperazione, quella militare, che la NATO certo non apprezza, a partire dai sistemi di difesa missilistica S-400 già acquistati dalla Turchia. Una fornitura a cui Mosca attribuisce, come ha detto Vladimir Putin, "la massima priorità nella sfera tecnico-militare". Si tratta di un rapporto a dir poco anomalo, considerato che Ankara, come alleato della NATO (di cui ha pure il secondo più vasto esercito dopo Washington), ha un trattato di difesa reciproca con gli Stati Uniti, oltre ad armi nucleari americane dislocate nella base aerea di Incirlik.