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Esportazioni chimiche nel mirino

Belgio: precursori del gas sarin sono stati venduti in Siria da aziende fiamminghe fino al 2016

  • 20 aprile 2018, 10:48
  • 23 novembre, 01:47
Duma, la città siriana teatro di un sospetto attacco chimico attribuito al regime

Duma, la città siriana teatro di un sospetto attacco chimico attribuito al regime

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Prodotti chimici utilizzabili anche per la fabbricazione di armi hanno continuato ad essere esportati dal Belgio verso la Siria fino al 2016. La vicenda, rivelata da un settimanale fiammingo, è diventata un caso giudiziario che si aprirà il prossimo 15 maggio.

Nonostante le sanzioni, che risalgono al 2013, tre aziende fiamminghe (due ancora esistenti ed una non più operativa) hanno infatti potuto continuare ad esportare alcuni prodotti chimici nel paese arabo fino al 2016. Tra questi l’alcool isopropilico, un componente di largo impiego (dalle vernici alla cosmetica) ma che è anche uno dei precursori del gas sarin.

Nel 2014 la Siria ne ha distrutte 120 tonnellate, ma ne avrebbe importate dal Belgio almeno 168.

È stato il settimanale fiammingo Knack a rivelare il caso, che ora è approdato sul tavolo del procuratore di Anversa, ma il ministro delle finanze parla di una scoperta “scioccante”, se gli accertamenti giudiziari confermeranno i sospetti.

Le compagnie in questione peraltro ammettono le esportazioni ma si difendono dando la colpa ad un errore della dogana, che ha verificato ed autorizzato i carichi. La fornitura era iniziata nel 2010 (tre anni prima delle sanzioni) ed era destinata (secondo i documenti) all’industria siriana delle vernici.

RG-TM

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