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Fermato un russo: “è una spia”

L'arresto a Napoli su richiesta degli Stati Uniti: "Ha rubato segreti industriali". L'ira di Putin: "Episodio complica rapporti con Washington"

  • 6 settembre 2019, 14:07
  • 22 novembre, 21:14
01:11

PP 12.00 del 06.09.19 - La corrispondenza da Roma di Anna Valenti

RSI Info 06.09.2019, 14:00

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Una presunta spia russa, arrestata a Napoli il 30 agosto, su indicazione degli Stati Uniti, complica i rapporti diplomatici tra Mosca, Italia e Washington. Il presidente russo Vladimir Putin in persona è intervenuto sulla vicenda, accusando gli USA di "concorrenza sleale". I diplomatici russi hanno protestato contro l'arresto e chiesto "il ritiro immediato della richiesta di estradizione".

Aleksandr Korshunov, 57 anni, alto dirigente della ODK, conosciuta all'estero anche con il nome di United Engine Corporation (UEC), una controllata del conglomerato statale russo Rostec, è stato arrestato a Napoli, dove si era recato in vacanza con la moglie, per sospetto spionaggio.

L'arresto di Korshunov è stato eseguito con normative Interpol, in virtù di una richiesta internazionale "red notice". L'eventuale rogatoria internazionale ora dovrà passare attraverso l'autorità giudiziaria. Intanto al personale dell'ambasciata russa in Italia è stato concesso l'accesso consolare a Korshunov.

Il Dipartimento di giustizia statunitense accusa Korshunov e un italiano, Maurizio Paolo Bianchi (ex direttore di una filiale italiana di GE Aviation), di aver tramato per rubare i modelli e i disegni per le apparecchiature utilizzate nei sistemi di motori a reazione della General Electric Aviation (compagnia con base in Ohio).

Secondo quanto riferisce il quotidiano economico russo Vedomosti, che cita fonti proprie, Korshunov è accusato del furto di documenti di proprietà intellettuale della General Electric, il tutto, pare, nell'interesse del programma russo PD-14, il progetto di un motore aeronautico destinato al nuovo velivolo russo di medio raggio MC-21. La ODK è specializzata (fra le varie cose) nella progettazione e realizzazione di propulsori per il settore dell'aviazione e dello spazio. Alta tecnologia, insomma. Ed è proprio su questo punto che si è scatenata l'ira di Putin.

"Abbiamo firmato un contratto con una società italiana per consulenze, è una pratica naturale in tutto il mondo: è un chiaro lavoro commerciale con partner europei". Ed è qui che Putin accusa gli USA di giocare sporco. "Noi non abbiamo bisogno di rubare nulla. Abbiamo fatto tutto con le nostre mani e con le menti dei nostri specialisti: vediamo chiaramente tentativi di concorrenza sleale e ciò non rende migliori le relazioni fra noi".

ATS/M. Ang.

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