Il ministro israeliano degli esteri, Israel Katz, ha dato istruzioni a tutte le ambasciate nel mondo “di prepararsi immediatamente per un’ondata di grave antisemitismo, focolai antiebraici e anti-israeliani”.
Lo ha fatto sapere il ministero stesso giustificando la disposizione “date le voci sulla possibilità che la Corte penale internazionale (CPI) emetta mandati di arresto contro alti funzionari israeliani politici e militari”.
Il ministro si è tuttavia augurato che la CPI non prenda tali provvedimenti. “Non c’è niente di più distorto - ha aggiunto - che tentare di impedire a Israele di difendersi da un nemico omicida che chiede apertamente la distruzione del nostro stato”. “Se i mandati verranno emessi - ha denunciato - questi danneggeranno i comandanti e i soldati dell’IDF e daranno una spinta all’organizzazione terroristica Hamas e all’asse dell’Islam radicale guidato dall’Iran contro il quale stiamo combattendo”.
Secondo i media israeliani, gli Stati Uniti stanno prendendo parte a un disperato sforzo diplomatico per impedire alla Corte penale internazionale di emettere in settimana mandati di arresto per il premier dello Stato ebraico Benjamin Netanyahu, il ministro della difesa Yoav Gallant e il capo dell’esercito Herzi Halevi.
Il sito di notizie israeliano “Walla!” aggiunge che Netanyahu ha fatto telefonate continue durante il fine settimana cercando di convincere gli USA a bloccare qualsiasi decisione della CPI.
Si riaccendono le proteste a Tel Aviv
Telegiornale 28.04.2024, 12:30