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Francia, la riforma delle pensioni è legge

Dopo l'approvazione del Consiglio costituzionale, il presidente Emmanuel Macron firma la nuova legge tra le proteste che non si placano

  • 15 aprile 2023, 08:03
  • 1 settembre 2023, 12:56

Notiziario 06.00 del 15.04.2023

RSI Info 15.04.2023, 08:00

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Di: ATS/AFP/Swing

La riforma pensionistica in Francia è giunta al capolinea con la firma della nuova legge che porta l'età pensionabile a 64 anni da parte del presidente Emmanuel Macron. Restano invece le polemiche e le proteste che, ancora nella notte su oggi, sabato, hanno visto scendere in piazza centinaia di persone in svariate città del Paese.

Sono quindi bastate poche ore perché il capo dello Stato, dopo il parere favorevole del Consiglio costituzionale, promulgasse e registrasse sulla Gazzetta Ufficiale la legge sulle pensioni. Un modo per stroncare sul nascere le scarse speranze dei sindacati di vederlo rinviare questa firma finale e per dimostrare la sua determinazione ad attuare la sua riforma, nonostante l'opposizione che suscita.

Incontro il 1° maggio

L'incontro proposto da Emmanuel Macron ai sindacati per martedì prossimo dovrà probabilmente aspettare: l'intersindacale non intende infatti recarsi all'Eliseo prima del 1° maggio, per il tradizionale incontro sociale che però in questo caso i sindacati intendono trasformare in una "giornata di mobilitazione eccezionale e popolare" contro il cuore della riforma convalidata dal Consiglio costituzionale e firmata da Macron.

Cortei selvaggi

Nelle strade, le manifestazioni hanno accompagnato la decisione del Consiglio di venerdì, accolta dai fischi di circa 4'000 manifestanti riuniti davanti al Municipio di Parigi su appello di diversi sindacati, tra cui la CGT e la FO. Diverse centinaia di persone hanno poi dato vita a cortei selvaggi che sono stati funestati da incidenti nel centro della capitale, che hanno portato all'arresto di 112 persone, secondo la prefettura di polizia.

Alcune centinaia di manifestanti si sono riuniti anche a Lilla, Tolosa, Strasburgo e Marsiglia dopo l'annuncio della decisione del Consiglio e la firma del presidente. A Rennes, in particolare, la porta di una stazione di polizia nel centro della città è stata incendiata. Lo stesso è accaduto a una delle porte del centro congressi nell'ex convento dei Giacobini.

Scontri contro la riforma pensionistica

Parola al Governo

In attesa che Macron si esprima sulla questione, la premier Elisabeth Borne parlerà sabato pomeriggio, in occasione del Consiglio nazionale del partito presidenziale Renaissance a Parigi. Indebolita dall'approvazione della riforma con il 49,3 dell'Assemblea, la premier ha condiviso questa settimana le conclusioni delle sue consultazioni con Emmanuel Macron, che l'aveva incaricata di trovare il modo di "allargare la maggioranza". Senza alcun risultato convincente in questa fase.

Opposizioni sul piede di guerra

Le opposizioni promettono di non disarmare. "Il destino politico della riforma delle pensioni non è segnato" e la sua entrata in vigore "segnerà la rottura definitiva tra il popolo francese ed Emmanuel Macron", ha detto la leader Rassemblement National Marine Le Pen. Per La France Insoumise, Jean-Luc Mélenchon ha parlato di un "Primo Maggio decisivo", accusando il Consiglio costituzionale di aver "aggravato la crisi". Ha detto che "dobbiamo davvero riunire tutte le forze che vogliono opporsi affinché l'ultima parola spetti alla sovranità popolare e non alla monarchia presidenziale".

A maggio attesa un'altra decisione

Il 3 maggio il Consiglio costituzionale si pronuncerà sulla seconda bozza di un referendum di iniziativa popolare volto a contrastare la riforma, dopo la bocciatura venerdì del primo tentativo da parte dei parlamentari di sinistra. Deputati e senatori socialisti avevano già annunciato venerdì l'intenzione di presentare un testo legislativo che chiedesse l'abrogazione della riforma pensionistica "se il presidente della Repubblica la promulgasse".

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