Il ruolo dei curdi all’interno della coalizione contro lo Stato islamico rappresenta il fulcro delle divergenze tra Stati Uniti e Turchia, al termine della visita del segretario di Stato a stelle e strisce Rex Tillerson ad Ankara, dove oggi, giovedì, ha incontrato prima il suo omologo Mevlut Cavusoglu e, in seguito, il presidente Recep Tayyp Erdogan.
Lo scontro è emerso in seguito alla pianificazione dell’assalto definitivo da sferrare contro Raqqa: la Turchia accusa i combattenti curdi siriani di essere un’estensione del PKK, l’organizzazione paramilitare curda in lotta contro Ankara e considerata anche dagli stessi Stati Uniti un gruppo terroristico. Ma gli USA ritengono che le milizie del YPG siano le più abili nel combattere l’esercito dell'IS e che di conseguenza dovrebbero essere schierate in prima linea.
Ad Ankara si è parlato anche della sorte di Bashar al-Assad: Tillerson ha affermato che solo il popolo siriano può decidere del destino del dittatore e che, in ogni caso, esso non rappresenta più una priorità per Washington.
ap/mamo