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G20: si discute di guerre, clima e lotta alla fame

Adottata la dichiarazione del vertice - I leader riuniti a Rio de Janeiro, tra proposte per ridurre la povertà e sostenere i Paesi in via di sviluppo, si preparano all’era Trump

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G20 tra guerre, clima e lotta alla fame

SEIDISERA 18.11.2024, 18:00

  • Keystone
Di: Reuters/ATS/M. Ang. 

I leader che rappresentano le maggiori economie del mondo, riuniti a Rio de Janeiro per il G20, hanno discusso lunedì, giorno di inaugurazione del summit, proposte per ridurre la povertà, sostenere i Paesi in via di sviluppo e riformare le istituzioni globali per dare più voce al “Sud globale”, mentre si preparano alla nuova politica estera degli Stati Uniti, promessa dal presidente eletto Donald Trump.

Riuniti al Museo d’Arte Moderna di Rio de Janeiro per un vertice di due giorni, i leader del G20 hanno affrontato un’agenda che ha messo in evidenza un ordine globale, cercando di rafforzare il consenso multilaterale prima che Trump torni al potere a gennaio.

Le discussioni su commercio, cambiamento climatico e sicurezza internazionale si scontreranno con i bruschi cambiamenti della politica USA che Trump ha promesso al momento del suo insediamento, dalle tariffe alla promessa di una soluzione negoziata alla guerra in Ucraina.

Tuttavia, i leader di Rio hanno riconosciuto che l’agenda del G20, definita dal Brasile, presidente di quest’anno, e rafforzata dal Sudafrica (che ospiterà il summit nel 2025), sta già spingendo le conversazioni al di là della tradizionale zona di comfort delle potenze occidentali. “Stiamo vivendo un grande cambiamento nelle strutture globali”, ha dichiarato il cancelliere tedesco Olaf Scholz a margine del summit, sottolineando il crescente peso delle grandi economie in via di sviluppo. “Questi sono Paesi che vogliono dire la loro. E non accetteranno più che tutto continui ad essere come è stato per decenni”.

Il presidente cinese Xi Jinping ha colto l’occasione per annunciare una serie di misure volte a sostenere le economie in via di sviluppo del “Sud globale”, dalla cooperazione scientifica con il Brasile e le nazioni africane alla riduzione delle barriere commerciali per i Paesi meno sviluppati. Mentre Xi ha avuto un ruolo centrale al vertice, l’attuale presidente degli Stati Uniti Joe Biden è arrivato come “un’anatra zoppa”, per usare il gergo politico USA, a cui restano solo due mesi alla Casa Bianca, mentre si destreggia tra l’escalation dei conflitti in Ucraina e in Medio Oriente.

I diplomatici che stanno redigendo una dichiarazione congiunta per i leader del vertice hanno lottato per tenere insieme un fragile accordo su come affrontare l’escalation della guerra in Ucraina, persino un vago appello alla pace, senza critiche a nessuno dei partecipanti, hanno detto le fonti. Un massiccio attacco aereo russo sull’Ucraina domenica ha scosso quel poco di consenso che si era creato con i diplomatici europei. Gli Stati Uniti hanno anche eliminato i limiti precedenti all’uso da parte dell’Ucraina di armi di fabbricazione statunitense a lunga gittata per colpire in profondità la Russia. Il Presidente russo Vladimir Putin non ha partecipato al vertice, Mosca è stata rappresentata dal Ministro degli Esteri Sergey Lavrov.

Lula denuncia il problema della fame

Il Presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha aperto il vertice di lunedì con il lancio di un’alleanza globale per la lotta alla povertà e alla fame, con il sostegno di oltre 80 Paesi, oltre a banche multilaterali e grandi organizzazioni filantropiche. “La fame e la povertà non sono il risultato di una scarsità o di fenomeni naturali... sono il prodotto di decisioni politiche”, ha dichiarato Lula, che è nato in povertà ed è entrato in politica organizzando un sindacato di metalmeccanici. “In un mondo che produce quasi sei miliardi di tonnellate di cibo all’anno, questo è inaccettabile”, ha detto. I funzionari brasiliani hanno riconosciuto che il resto della loro agenda per il G20 - incentrata sullo sviluppo sostenibile, la tassazione dei super-ricchi e la riforma della governance globale - potrebbe perdere di forza quando Trump inizierà a dettare le priorità globali dalla Casa Bianca.

Mentre il mondo attende i segnali del governo entrante di Trump, Xi ha pubblicizzato l’ascesa economica della Cina, compresa la sua vantata iniziativa Belt & Road (ha inaugurato la settimana scorsa un porto in Perù). Il Brasile ha finora rifiutato di aderire all’iniziativa globale per le infrastrutture ma le speranze per altri partenariati industriali sono elevate (Xi concluderà il suo soggiorno nel Paese con una visita di Stato a Brasilia mercoledì). La decisione del Brasile di non aderire è stata “un duro colpo per le relazioni”, ha detto li Xing, professore presso l’Istituto per le Strategie Internazionali del Guangdong, affiliato al Ministero degli Affari Esteri cinese. “La Cina è rimasta molto delusa”, ha dichiarato.

I colloqui sul commercio in occasione del G20 saranno alimentati dalle preoccupazioni di un’escalation della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, dato che Trump ha in programma di imporre tariffe sulle importazioni dalla Cina e da altri Paesi.

La verve di Trump nel tagliare le tasse si aggiungerà ai venti contrari per una proposta di tassazione dei super-ricchi, un tema caro a Lula, che lo ha inserito nell’agenda del G20 e ha insistito lunedì sul fatto che la cooperazione fiscale globale è fondamentale per ridurre le disuguaglianze. Il più recente alleato di Trump in America Latina, il liberista e presidente argentino Javier Milei, ha già tracciato una linea rossa sulla questione . I negoziatori argentini si sono rifiutati di approvare la menzione della questione nel comunicato congiunto del vertice, secondo quanto riferito dai diplomatici.

G20 sull’Ucraina: accogliamo iniziative a sostegno della pace

Nella tarda serata di lunedì è stato poi reso noto che la dichiarazione del vertice è stata adottata. Il testo suddiviso in 75 paragrafi è stato pubblicato dalla presidenza brasiliana. Si afferma che “per quanto riguarda specificamente la guerra in Ucraina, ricordando le nostre discussioni a Nuova Delhi, sottolineiamo la sofferenza umana e gli impatti negativi aggiunti della guerra per quanto riguarda la sicurezza alimentare ed energetica globale, le catene di approvvigionamento, la stabilità macrofinanziaria, l’inflazione e la crescita”. “Accogliamo con favore tutte le iniziative pertinenti e costruttive che sostengono una pace globale, giusta e duratura - si legge nel testo - sostenendo tutti gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite per la promozione di relazioni pacifiche, amichevoli e di buon vicinato tra le nazioni”.

Il G20 di Rio: Risoluti nell’impegno alla lotta contro la fame

“Rimaniamo risoluti nel nostro impegno a combattere la fame, la povertà e la disuguaglianza, a promuovere lo sviluppo sostenibile nelle sue dimensioni economica, sociale e ambientale e a riformare la governance globale”. Si legge nell’ultimo paragrafo della dichiarazione dei leader del G20 di Rio de Janeiro. “Accogliamo con favore l’ambizione dell’Arabia Saudita di avanzare il suo turno per ospitare la Presidenza del G20 nel prossimo ciclo - si legge nel testo -. Ringraziamo il Brasile per la sua leadership di quest’anno e attendiamo con ansia di lavorare insieme nel 2025 sotto la presidenza del Sudafrica e di incontrarci nuovamente negli Stati Uniti nel 2026”.

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