Gaza: Khamenei riceve leader di Hamas

L’ayatollah Ali Khamenei ha incontrato a Teheran il capo dell’ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh. “La politica permanente della Repubblica islamica dell’Iran è di sostenere le forze della resistenza palestinese contro i sionisti occupanti” ha scritto la guida suprema su Twitter dopo l’incontro. L’Iran aveva apertamente lodato l’attacco di Hamas del 7 ottobre scorso contro Israele, ma Khamenei ha ribadito che il paese è estraneo alla sua organizzazione. Teheran chiede ai paesi musulmani di boicottare Israele sospendendo le esportazioni di petrolio e prodotti alimentari.

Intanto per la prima volta dall’inizio del conflitto il segretario di Stato americano Anthony Blinken si è recato in Cisgiordania dove ha avuto colloqui con il presidente dell’autorità nazionale palestinese Mahmud Abbas. Blinken ha messo in guardia contro il trasferimento di civili palestinesi verso il sud della striscia. Ancora oggi Israele ha lanciato dagli aerei nel cielo di Gaza dei volantini con messaggi in tal senso.

Blinken ha anche discusso nei dettagli con il presidente cipriota Nikos Christodoulides l’idea di un corridoio marittimo per fornire assistenza umanitaria alla striscia di Gaza. Cipro, che fa parte dell’Unione europea (ma circa un terzo è sotto controllo dell’autoproclamata repubblica turca di Cipro Nord) è un avamposto strategico nel Mediterraneo orientale, che ospita anche basi militari sovrane britanniche. Blinken è ora atteso in Turchia per colloqui ad alto livello.

Nella striscia di Gaza anche oggi sono proseguite le operazioni militari. Il bilancio dei morti ormai sfiora i 10.000. Nel pomeriggio i collegamenti internet e telefonici sono nuovamente saltati. L’esercito israeliano ha detto di avere scoperto un vasto deposito di armi in una casa di Beit Hanoun, nel nord della striscia, e un laboratorio per la fabbricazione di esplosivi. Secondo Hamas, Israele sta prendendo di mira con intensi bombardamenti le vicinanze di alcuni ospedali.

L’evacuazione degli stranieri dal valico di Rafah verso l’Egitto è bloccata da Hamas per il secondo giorno consecutivo, in risposta alla decisione di Israele di bloccare l’evacuazione dei feriti dallo stesso valico.

Si intensificano intanto ance gli scontri al confine con il Libano. Un attacco israeliano contro l’auto di un giornalista libanese ha ferito l’uomo, ucciso i suoi tre bambini e la loro nonna e ferito la madre. Hezbollah ha parlato di uno sviluppo pericoloso del conflitto per il quale Israele pagherà un prezzo. Gli israeliani dal canto loro denunciano la morte di un cittadino israeliano per un razzo tirato dal Libano.

L’ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite Gilad Erdan ha difeso la sua decisione di indossare la stella gialla con la scritta “mai più” durante una riunione del Consiglio di sicurezza, dicendo che voleva scioccare i membri dell’organo ONU per ricordare loro che, contrariamente al passato, gli ebrei non sono più deboli come al tempo dell’olocausto.

Il direttore del memoriale della Shoah a Gerusalemme, Dani Dayan, ha parlato di gesto disonorevole per le vittime di quella tragedia, invitando l’ambasciatore a indossare semmai i colori della bandiera nazionale.