Polizia e manifestanti si sono scontrati giovedì sera a Tbilisi, in Georgia. Migliaia di dimostranti si sono riuniti nei pressi del parlamento per protestare contro la decisione del premier Irakli Kobakhidze di sospendere i negoziati di adesione all’Unione Europea fino al 2028.
La polizia ha dovuto ricorre a gas lacrimogeni e cannoni d’acqua per disperdere la folla. Il Ministero dell’interno ha indicato che 32 agenti sono rimasti feriti e 43 dimostranti sono stati fermati. Le manifestazioni si sono tenute anche in altre città del Paese.
Usati gas lacrimogeni e cannoni d'acqua
“Sospendere i colloqui non è la volontà della popolazione”
“La decisione del governo georgiano di congelare i colloqui di adesione all’UE è contraria alla volontà della popolazione e contraddice le azioni dei governi precedenti”, ha dichiarato questo venerdì l’ambasciatore dell’UE in Georgia, Pawel Herczynski, riporta l’agenzia di stampa Interpress.
Il governo di Kobakhidze, che ha vinto le elezioni parlamentari di fine ottobre, è contestato sia dalla presidente filoccidentale Salomé Zourabichvili, sia dal Parlamento europeo. Quest’ultimo ha adottato una risoluzione che denuncia irregolarità nel voto e chiede nuove elezioni sotto la supervisione internazionale.