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Germania al voto tra alti e bassi

Giovedì urne aperte in GB e Olanda. Visti dagli altri Stati come i grandi beneficiati della moneta unica, non tutti i tedeschi amano l'Europa e alcuni non l'amano affatto

  • 23 maggio 2019, 10:30
  • 22 novembre, 22:08

Aperti i seggi oggi in Olanda e Regno Unito, i primi due paesi che votano per il rinnovo del parlamento europeo e che danno quindi il via alla tornata elettorale che vede coinvolti i 28 paesi membri dell'Ue e si concluderà domenica 26 maggio.

Germania al voto

"Addomesticare“ la Germania e tenerla al tempo stesso sotto controllo dopo le malefatte e gli orrori compiuti durante la dittatura nazista è sempre stato uno degli scopi principali del processo di coesione europeo, prima con l’istituzione nel 1951 a Parigi della Comunità del carbone e dell’acciaio (CECA) e sei anni più tardi a Roma con la nascita formale della Comunità Economica Europea (CEE).

Città e periferie vedono un'Europa diversa

Città e periferie vedono un'Europa diversa

  • RSI/Bleff

Oggi, a 74 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, la Germania sembra perfettamente integrata (e addomesticata) all’interno delle istituzioni europee e come principale Paese europeo per numero di abitanti e forza produttiva, profitta più di molti altri Paesi membri del mercato e della moneta comune. Ciò nonostante l’entusiasmo nei confronti dell’Ue si mantiene entro certi limiti. Alle ultime elezioni europee l’affluenza alle urne è stata solo del 48%. Molti tedeschi hanno l’impressione di dover finanziare i deficit di bilancio di molti partner del Mediterraneo, la cancelliera Angela Merkel frena quando può gli slanci a favore di una maggiore coesione in Europa e la destra populista dell’Alternative für Deutschland (AfD) festeggia con i suoi slogan anti europei un successo dopo l’altro.

Walter Rauhe

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