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"Gerusalemme non si vende"

Il piano di pace presentato dal presidente Trump solleva l'ira dei palestinesi e dei loro alleati - Scontri a Ramallah

  • 29 gennaio 2020, 00:17
  • 22 novembre, 20:04
01:10

Dal Notiziario delle 23.00 del 28.01.20

RSI Info 29.01.2020, 00:15

  • Kdeystone
Di: ATS/dg/mpe 

"Gerusalemme non è in vendita e i nostri diritti non si barattano", ha detto il presidente palestinese Mahmud Abbas, respingendo in tutte le sue componenti il piano di pace per il Medio oriente presentato martedì dalla Casa Bianca. "Un piano aggressivo, che provocherà molta ira", gli ha fatto eco il portavoce di Hamas, il movimento al potere nella Striscia di Gaza.

Al coro delle proteste si sono uniti anche gli hezbollah filoiraniani, più che mai convinti a resistere con tutti i mezzi all'espansionismo israleliano tollerato dagli USA. Voci contrarie si sono poi levate da alcune capitali, tra cui Teheran ("il tradimento del secolo"), Amman (che ha messo in guardia da misure unilaterali) e Ankara ("un piano nato morto").

Sempre martedì sera una serie di scontri si sono verificati alla periferia di Ramallah, in prossimità dell'insediamento ebraico di Beit El, tra centinaia di dimostranti palestinesi e reparti dell'esercito israeliano. Fonti locali parlano di almeno 13 palestinesi feriti, mentre nella Striscia di Gaza alcuni ritratti di Trump sono stati dati alle fiamme dalla gente riversatasi nelle strade dopo la presentazione del piano di pace statunitense.

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